mercoledì 23 novembre 2011

Turned my sorrow into treasured gold

Credo in una energia, una qualunque, in un fiato, in uno sguardo che ho rubato per vero... credo nelle verità cedevoli degli adulatori, dei figli snaturati, dei troppo inesperti.
Credo a tutti voi, alla vostra...alla mia umanità.
E direi che basta!
Mi sono fatta - costruita come una scultrice fa - dalla materia informe.
Bugada, lavata nella cenere - gli stessi panni - e me ne posso andare, veramente.
Preziosa.
Come dici tu, ziodà, a soffrire nei soliti posti.
--
it ain't over

lunedì 21 novembre 2011

Questo intendo

La danza che vivo è questa.
La vita com'è, con ferocia ed innocenza.
Lucidamente, come solo alcune vite..
come solo alcune città
alcune nature
alcune danze.
Ed invero, come tutte.
--
there is a man
--
come può non aver paura di me?
c'è una sola possibilità: abituarsi a me - poco a poco.
--
antica, danzando con la morte,
non coltivo asprezze, nè oscurità.
Solo le vedo e mi esercito a nuotare nelle rose.

domenica 20 novembre 2011

Cazè..

mi chiama così per via delle calze, che se fa freddo me le metto anche il 15 agosto.
Tuo figlio... aspettiamo tutti le sue lettere, è un pò come Fatima. Hai presente???
Ha scritto la lettera... la posssiamo aprire il 15 dicembre 2012 e dentro ci sarà la soluzione, il destino del mondo...
Valè, tieni ragione!!!!!! e giù risate..
Ma, dato il contenuto, più che Fatima - ha scritto della maestra "bella chiappa posteriore" - possiamo citarlo così: dalla seconda lettera di Emanuele a Belen...

martedì 15 novembre 2011

Non c'è da aver paura...

amuri e beni vengunu di luntanu
--
Silenziod'amuri

T'amai di quannu stavi dintra la naca,
T'addivai ducizza a muddichi a muddichi,
Silenziu d'amuri ca camini 'ntra li vini,
Nun è pussibili staccarimi di tia.

Nun chianciti no, albiri d'alivi,
Amuri e beni vengunu di luntanu,
Dilizia amata mia, sciatu di l'arma mia,
Dammi lu cori ca ti dugnu la vita.

Vacanti senza culura tengu lu senzu ,
Quanno 'na mamma si scorda a so figghiu,
Tannu mi scordu d'amari a tia,
Ti vogghu bbene picciridda mia.

Vulati acidduzzi iti ni ll'amata,
Cantantici mentri nc'è morte e vita,
Comu tuttu lu munnu esti la campagna,
Tu sì a Riggina e ju Re di Spagna.
--
La canzone, più o meno, dice così:
ti ho amata da quando stavi dentro la culla
ti ho cresciuta dolcezza piano, piano, silenzio d'amore che cammini dentro le vene
non è possibile staccarmi da te
non piangete, no alberi d'ulivo, amore e bene vengono da lontano
delizia amata mia, respiro dell'anima mia, dammi il tuo cuore che ti dono la vita
vuoto senza colore è il sentimento di una madre che dimentica il proprio figlio, solo allora mi dimenticherei di amarti
ti voglio bene bambina mia...



domenica 13 novembre 2011

Da uno a ventidue

Giuseppe buco nell'ozono e la sua cagnolina rominapower - si legge come si scrive - non sono mai usciti di casa.
Rominapower ha energia, ma anche giuseppe non ci scherza.
Tutti e due hanno paura dell'erba.
Un bel giorno però è stato deciso di mandarli in missione.
Non è che Romina si sia offerta volontaria, ma a Giuseppe questo non importa; a tradimento le dice: "vai romina" e le lancia un legnetto ben sapendo che lei non può resistere al richiamo.
Mentre corre le raccomanda:"stai attenta" ed aspetta che sparisca, nell'erba...
--
mamma ora ti dico da uno a ventidue cosa fa la maestra...
mmmm....
1 si arrabbia troppo
2 non è socievole
3 è molto cattiva
4 è un pò cafona
5 è paurosa
la puzzona maestra, ciao puzzona cattiva e molti saluti scemi
bla bla bla bla bla bla
cazzosa..
bella chiappa posteriore
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abbiamo una volpe comprata da ikea - fulva di colore forte - si chiama Lola, con lei suo figlio lino - abbracciati. La sera insieme a coccinella,ad una ranocchia che gracida - sembra rutti - e teddy,  inventiamo storie e balliamo: "lola tu cosa impari a scuola neanche uuna parola sai di..."
--
continuo a non sapere, è destino!

martedì 8 novembre 2011

Aware...

non è inglese e non bisogna stare attenti.
E' giapponese e bisogna struggersi per la bellezza.
La bellezza per cui consumarsi è quella della gru della manciuria, la chiamano tancho.
Sta nella nebbia e nella neve, in un luogo, in una parola magica.
--
Ho conosciuta - l'imperfezione - quando avevo nove anni e non la lascio andare. Mai più.
Selvatica grazia.
--
l'estate di Kikujiiro

domenica 6 novembre 2011

Toccata ed antidotum

Inatteso - non contiene parole.
muove, salta il fosso
si ferma sul muro,
per capire
osserva lentamente
con le dita, con il palmo, la fronte.
La testa rotola fino alla nuca ed il collo, le spalle, il cuore. punto.
Poi s'appoggia come se fossi muro, non sono..
le mani a trattenersi.
E' un  peso che riesco a portare, con i piedi, con la schiena, con il cuore. punto.
--
prenditi una paletta e vai in cerca di fuoco
vai a casa del tuo innamorato
prenditi due ore di spasso e gioco
se tua madre si accorge di questo gioco
dille che sono state scintille vampa di fuoco
Là quello che vuole la femmina fa
--
antidotum

giovedì 3 novembre 2011

Emersi

dal mare, barche mosse dalle onde
mirtilli rossi e zenzero e mani
fianchi, mani, mirtilli...
è primavera e, finito il letargo, ritornano le parole e il corpo,
dietro i sorrisi, dentro i frutti, mosse dal...
--
the man I...
--
ancora poche morti e la saggezza arriva ad assaporare i gesti lenti.

martedì 1 novembre 2011

Diario di viaggio o delle partenze

humankind
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l'immagine è in movimento, è nuda e vestita di bianco - la trasporto da dieci anni.
--
Ci siamo detti che non doveva essere il tempo del pianto, perchè era quello dell'avventura, fratello.
Lo so capire e partire, e nuotare e navigare...
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Se uno trova un quadrifoglio e non sa contare, potrà mai ritenersi fortunato?

Tuttoilmondo...

può inventare, non è una specialità mia.
Questo dice Violeta - questo dico io - questo fanno le donne.
Inventare tutti i giorni. Immaginare, tutti i giorni, curare, tutti i giorni, vivere.
Danzeurs.

domenica 30 ottobre 2011

Respiri...

La mia amica è ridiventata coraggiosa!
Lei è una roccia - per forza - ne ha passate tante. Ma per il coraggio ci vuole una certa energia - ci va nella strategia, ci va nel sentimento, coi figli, con gli amici, al lavoro.
La mia amica è bella e lo sa.
Non sa quanto io le voglia bene.
Bisogna dire agli altri quanto sono importanti per noi.
E' un pensiero che può entrare nei polmoni ed arrivare al cuore, al fegato, al cervello...e avere un peso.
--
entrevista

venerdì 28 ottobre 2011

La seconda camera chiara

Alla prima sono andata albero.
Oggi sono andata selvatica - come sono - semplice - come a nove anni.
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dietro la collina

mercoledì 26 ottobre 2011

Accanto

A volte io mi fermo, qualsiasi cosa faccia, un piccolo pensiero si stacca da me
lo vedi trasparente alzarsi sopra i tetti,  sfruttare le correnti  per raggiungere te e non ha bisogno di sapere dove andare.
Io faccio la vita di sempre, ma in ogni gesto metto il tuo ricordo; sorrido al mondo, aspettando un giorno di riaverti accanto e parlo con te ogni sera e ti racconto che qui è primavera che ho molta cura di me stesso e di quel che mi hai dato tu.
Spesso mi fermo al mare c'è ancora poca gente,  non faccio quasi niente mi siedo e resto lì , ma nel segreto di un silenzio ti sto chiamando.
Io guardo lontano  più forte, da qualche parte so che mi risponde un tuo saluto e il tuo ricordo si fa spina nel fianco e parlo con te ogni sera di piccoli progetti senza fretta spalanco il cielo è luna piena e stasera vengo da te.
--
normalmente
--
Ci sono persone che vivono lontane, ma non sono lontane.. quando arriva un loro pensiero te lo puoi prendere e mettere tra i tuoi, lo conosci già e pensi: guarda un pò tu dove sta Giulia..
Meno male che lo puoi pensare: che Giulia e Marta e Paola e Silvia abbiano scritto e che le rivedrai, tra poco.
Perchè, anche se non sono della tua vita, anche se siamo diverse...vi devo pensieri di vicinanza,di umanità.
Non siamo trasparenti! Seppure talvolta ci sembra di esserlo.

lunedì 24 ottobre 2011

Diario di viaggio o del navigare "preciso"

Non posso più smettere la colonna sonora. 
La voce - profonda e minima - sa trovare la strada
precisa come una lama.
--
Os argonautas
O barco, meu coração não agüenta
Tanta tormenta, alegria
Meu coração não contenta
O dia, o marco, meu coração, o porto, não

Navegar é preciso, viver não é preciso
Navegar é preciso, viver não é preciso
O barco, noite no céu tão bonito
Sorriso solto perdido
Horizonte, madrugada
O riso, o arco, da madrugada
O porto, nada

Navegar é preciso, viver não é preciso
Navegar é preciso, viver não é preciso

O barco, o automóvel brilhante
O trilho solto, o barulho
Do meu dente em tua veia
O sangue, o charco, barulho lento
O porto silêncio

Navegar é preciso, viver não é preciso
Navegar é preciso, viver não é preciso
--
La barca, il mio cuore non sopporta
tanta tempesta, (tanta) allegria
Il mio cuore non si accontenta
il giorno, la pietra miliare, il mio cuore, il porto, no.

Navigare è necessario, vivere non è necessario
Navigare è necessario, vivere non è necessario

La barca, sera dal cielo così bello
Sorriso libero perduto
Orizzonte, alba
Il sorriso, l’arco, dell’alba
Il porto, nulla.

Navigare è necessario, vivere non è necessario
Navigare è necessario, vivere non è necessario

La barca, la macchina brillante
il sentiero libero, il rumore
del mio dente sulla tua vena
il sangue, il pantano, rumore lento
il porto silenzio.

Navigare è necessario, vivere non è necessario
Navigare è necessario, vivere non è

venerdì 21 ottobre 2011

A figura retorica

La domanda è semplice: perchè l'iperbole?
ὑπερβολή - hyperbolé - eccesso - esagerazione nella descrizione della realtà usando espressioni che l'amplifichino, per eccesso o per difetto. Pare che presupponga la buona fede di chi la usa: non si altera la realtà per ingannare ma per dare credibilità al messaggio, attraverso un eccesso nella frase che imprima in chi ascolta il concetto che si vuole esprimere.
--
Mica sarà perchè non si riesce a vedermi?
--
sozinho

mercoledì 19 ottobre 2011

Ziodà...

ma tu sai che da sempre ho una attrazione fatale per le sepolture, gli scolatoi, i monaci e le monache lasciate a mummificare... i manifesti di morte, i misteri della pasqua, le processioni della passione.. e di tutti i tipi, strusci, sepolcri, morticelli..????
Sarà che da piccola la signora con cui sono cresciuta, ogni giorno, faceva due tappe: il cimitero ed il mercato.
Si faceva una breve passeggiata fin sotto l'Arco: sotto c'erano le vespe a tre ruote. Ti ci infilavi dentro ed erano piccole ed accoglienti, a misura di bambina e di vecchiarella bassina e panciuta, passo lento e risata contagiosa; due orecchini d'oro con una foglia piccola piccola, contadini.
I capelli erano già grigi, tagliati a caschetto portati dietro le orecchie con due sbuffi che venivano avanti.
Arrivavamo al cimitero e s'andava a trovare i nonni, i genitori, le sorelle e poi il milite ignoto; che c'era un fratello morto in un sottomarino: ufficialmente disperso.
Si compravano i crisantemi, i garofani ed i fiori di campo e si andava su per delle scale ripide, in bilico, a cambiare l'acqua ed i lumini.
Poi, si diceva l'ultimo eterno riposo e tornavamo verso l'Arco. Guardavo indietro, mentre si saliva, il fiume, allontanarsi.
Capolineaaa!!!
Di nuovo, con passolento si andava ai vicoli, alle scalette strette e giù al mercato.
Era un posto disordinato ed ordinatissimo allo stesso tempo: un posto preciso.
Grazie per l'articolo mi sono commossa e mi ha consolata nel mio sentire...
--
o barco

venerdì 14 ottobre 2011

Willa

Noooooo, la fa ovunque! Ovunque..
preferibilmente sui tappeti e vicino a me.
Due ore fuori? Entra e la fa!
Poi piange come se le stessero tirando il collo.
La gatta s'avvicina, l'annusa.
La osserva con aria triste: compatisce.
--
mio figlio... vuoi scrivere una cosa per me?
Però è una cagnolina molto docile. E' buona.
--
le mie mani? Di varrichina!

mercoledì 12 ottobre 2011

Diario di viaggio o dell'accordo tacito

Il tacito accordo che si fa con la vita me l'ha descritto bene un maestro coi suoi pequeños ejercicios para el buen morir..
tu entri, e puoi scegliere tra due porte. Una ti insegna modi per imparare a vivere meglio, nell'altra...
--
cosa vuole la donna?
abitare i suoi desideri con naturalezza.

venerdì 7 ottobre 2011

Diario di viaggio o del silenzio

L'incontro con questa giovane donna è un incontro.
è forte e sottile.
le sue opere sono appuntite.
ne riconosco i sentidos.
--
Tal vez
--
Quando riordini il sacro salotto
che è chiamato memoria
scegli una scopa molto rispettosa
e fallo in gran silenzio. (...)
Solenne è la polvere di quella regione
sfidarla non conviene,
sopraffarla di certo tu non puoi
essa può ammutolire te.
Emily Dickinson
--
gemaruperez
--
Fatte le pulizie però.. apri la casa, incontra gli amici.

giovedì 6 ottobre 2011

Neve

"e vedere nel vero stavolta dove questo pensiero ci porta..."
--
Metti una sera a cena un gruppo tra il giornalismo ed il sociale a parlare di cammini e di neve.
Vorrei... stare nella neve, nel bianco e nel silenzio, lungamente.
E vedere dove.. ed imparare.
--
silenzio

mercoledì 5 ottobre 2011

Fina estampa

- qual'è la tua parola della scatola?
- intimitad
- non bisogna aver paura di toccare, nè di esserlo.
--
In mezzo c'è la questione della tristezza, che è la questione.
--
Caetano mi piace senza giacca, ma poi che importa!

Mpb...

è mosca più balena ed è il titolo di un bel libro di racconti di Valeria Parrella,  in uno di questi c'è anche il mio dna.
Mosca più balena è anche modo di essere - me ne hanno parlato qualche giorno fa: bellezza al posto della gravità.
E sia!
--
vuelvo al sur

martedì 4 ottobre 2011

An imaginative woman

Gli sono stata lontana quattro giorni..
Faccia a faccia nel buio: lo vedi mamma, l'occhio nero della malvivenza?
Non devo accendere la luce per fargli una pernacchia grassa grassa - e giù a ridere come se non si dovesse far altro nella vita.
Perchè ridiamo????
Vado ancora verso il mondo.
--
valse azul
--
Di odju pa céu lembram-mu m serenata
Um confisson di amor um illuson
Nha juventude volta pa-l bêm trazê-m
Tudo quel graça di um primer' amor
Nha coraçon salta
Nha peito intchi pa da
Na mi nascé um mudjer
Sem medo di entrega
Vida ganha xintid'
Mundo vira di méu
Ma to qui n'dsperta
So staba mi cu céu

domenica 2 ottobre 2011

Ogni tanto...

leggo l'oroscopo e pare che l'universo voglia farmi doni.
Mi viene consigliato caldamente di non indurire il cuore.
Eeeeeeee chi lo sa fare?
--
lucky man

giovedì 29 settembre 2011

Scuole

Sono in terza elementare ed il lavoro pesa..si sa la storia.
Il pomeriggio mi spiaggio sul divano - mio figlio addosso - in perpetuo movimento.
e mi alleno a fare:
niente.
Molto lentamente.

martedì 27 settembre 2011

Mare aperto o dello sconfinamento

A lungo, da sola, ho detto ciò che ora è sulla bocca di molte: era una pena, una pietra, un ramoscello spinoso..
Sentivo voci - una ad una -  mi chiedevo come fosse possibile la cecità - come si facesse a non vedere che tanto brillare...
Allora ho chiamato: grazia, dove sei? vieni a vedere!
Delle mie emozioni non mantengo privato. Il mio corpo è al centro dei disegni. E' nudo e scabroso. La mia scatola - è rappresentata - lontana dal riserbo che desidero - fino alla nudità.
Significa. Venite a vedere, a prendere la visione - ciò che intimamente sono può essere vostro, nostro.  L'anima è in balia del dolore, del complicato, della leggerezza. Piuttosto che apparire impudica ed o-scena è azione di ribaltamento del senso.
--
io sono qui, voi dove siete?
avventurose

domenica 25 settembre 2011

sono le cinqueeventiseeeii...

e tutto va bene!
Ride - nel sonno - come quand'era più piccolo.
Io non me la ricordo una musica più bella..

domenica 18 settembre 2011

Ssii!

In cucina - a casa mia - una casa molto viva - c'è il frigorifero.
Questo frigo è bianco un bel pò largo con il manico grosso e cromato - scanalature profonde - direi fine anni 40.
Abitare, io lo so fare così.
- Ora ti dico cosa ci tengo dentro: una mela.
Una mela basta per tutto, puoi sentirne il profumo se t'avvicini, toccarne la buccia rugosa; dentro è bianca, pastosa, toccata.
Su una mela.. hai voglia di far ragionamenti.
Parole e musici e aedi e profeti e miti.


per non farci sentire stranieri

venerdì 16 settembre 2011

Un esplicito rimprovero

Non importa che ti palesi - guardo la luna - calante - so che ci sei.
Serpe.
Pensare al nome. Mio figlio dice che si chiama carolina.
chi lo sa se l'ha detto per la canzone...
--
Carulì si m'amave n'ato anno
--
Questa canzone costruita su un’aria settecentesca è una parodia, un rimprovero alla Regina Carolina di Borbone, per stigmatizzare la sua ingerenza negli affari politici con riferimento ai suoi numerosi amanti.
--
Leggo le cronache di prostituzione di questi giorni... povere quelle caroline che non sono veline, si occupano di affari politici ed osano amanti.

giovedì 15 settembre 2011

Virginia

è il cuore che sente e sa parlare la lingua della testa.
Traduzione, traduzione, traduzione!!!
Visione intelligente e vigile.
--
"La signora nello specchio"

mercoledì 14 settembre 2011

Poter dire l'indicibile

è rivoluzionario.
memoria del vuoto
sguardo che s'appoggia nell'attesa
voce lirica.
abitare i luoghi
ancora,
senza affanno.
le anime non gridano più
vi ho posto a guardia
la cosa preziosa - il bianco.
--
Lascia la spina,
cogli la rosa;
tu vai cercando
il tuo dolor.
Caduta brina,
per mano ascosa,
giungerà quando
noi crede il cor.
--
giungerà quando...

domenica 11 settembre 2011

Bestiaio

gatti
- la mia gatta si chiama Gioia, scappa sempre..
 mentre lo faccio penso: non posso averlo detto!
--
serpi
è lunga due metri, nera, potente va e viene, prova a risalire il muro
- c'è una serpe...la guardiamo infilarsi nello scannafosso
- la chiamerò per nome.
--
in the blood of eden

venerdì 9 settembre 2011

Serpognole

L'immagine è la mia vocazione, la intendo, la uso.
Quel che ho davanti è rinascimentale, non più antico: è l'immagine delle signorie.
Il manto di Dio non quello della madonna a comprendere il mondo - è il mondo tutto al contrario.
--
Così ho visto bene: nella mia cucina non si entra ad occhi bassi, con le domande sbagliate.
Sono madonna e conosco il segreto.
--
Signoria di ora. Il tuo governo è uno stupro uno scasso di cuori.
Abbiamo visto le cose malarsi.
Abbiamo visto delle ben strane morti dei tocchi dei battiti cavi dei giri 
degli spargimenti dei colpi tutti a vuoto.
M.Gualtieri

mercoledì 7 settembre 2011

La prima camera chiara

è una camera con vista:
larici, ontani, cipressi, querce, olivi, meli, susini, melograni, palme, nocelli, acacie, mimose..
sono venuta albero.

lunedì 5 settembre 2011

sabato 3 settembre 2011

Violeta o del ritorno

Ah il mare!
Le cose piccole, risate e tuffi.
Violeta ha un suo ritmo che sembra semplice ma non lo è.
--
ni te enamores
llorarás cuando me vaya,
cuando remedio ya no haya.
Laura balla e viaggia e torna..

--
Celan...
La pietra camminò
fuori dal monte.
Chi si svegliò? Tu e io.
Linguaggio, linguaggio. Con- stella. Accanto-terra.

Più povero. Aperto. Come a casa.
Dove si andò? Dove non c’è lamento.
Con la pietra si andò, con noi due.
Cuore e cuore. Troppo pesante l’abbiamo trovata.
Via via, più pesanti. Adesso, più leggeri.

mercoledì 31 agosto 2011

Ma quanto mi fà ridere

In questo posto – fermo nel tempo – mi ha rimesso su un'alleanza da seconda guerra mondiale...
In realtà loro sono tedeschi ma ogni volta che li nomina dice: mammaaaa vieni??? In piscina ci stanno i giapponesiii!
--
È come nelle storielle: ci sta un italiano un tedesco -che è pure un giapponese.

Alice in wonderland - la curiosità

- anche le ostriche erano curiose..
- perchè che fine hanno fatto le ostriche?
--
piacere di avervi conosciuti..addioo!

sabato 27 agosto 2011

Diario di viaggio o della traslucenza

Di giorno bianca ed impermanente di notte leggera come luminaria.
la piazza è grande bella, dialetti conosciuti ed ogni età a sciamare nella notte calda.
La fotografia  mi attraversa come se vedessi dal corpo consunto e traslucido di un insetto: troppa luce.
Trent'anni fa non c'erano gli stradoni e si arrivava con lento viaggio.
Il sud era contadino e colto.
Noi ci siamo più e non sappiamo dirlo.
Neanche più parlare una lingua: la nostra.
In piazza ne riconosco solo brandelli di sintassi.
--
e il continente se ne infischia
e non il vento
--
 il ballo di San Vito

venerdì 26 agosto 2011

Diario di viaggio o della leggerezza

La tromba di Miles Davis, rosso su nero.
Mi addormento nel corpo della notte e mi risveglio quasi subito: trent'anni dopo..
la cornetta di Louis Armstrong e West End blues.
--
cos'è la leggerezza?
direi musica e direi acqua
il dixieland ed il free jazz
che dentro ci puoi nuotare.
--
pipipiiipipipipiiiiiiii

giovedì 25 agosto 2011

Alice in wonderland - attributi

- cosa essere tu?
- mi sono trasformata così tante volte (...)
- bel garbuglio
- non so spiegare più chiaramente perchè non è chiaro neanche a me (...)
- sembra un rebus
- scioglilo
- oh,  non ci riuscirei
- perchè?
- oh,  non so più niente neanche quello che sapevo a memoria
- recitalo
- la vispa teresa (...)
- no, non essere esattevolmente così..
- ascoltare: il coccodrilletto nel fiume discese ed a nuotare di pesci sorprese un bel gruppetto e tutto arcigiulivo gli artigli suoi arrotò dischiuse poi le fauci ed i pesci mangiò.
- devo confessare che questa versione non l'avevo mai sentita...
- lo so, es opera mia!
--
brucaliffo
--
no, non essere esattevolmente così: elogio delle leggerezze!

venerdì 19 agosto 2011

Turni di notte?

- e che lavoro ti piacerebbe fare da grande?
- tutti i lavori, ma solo per hobby
- non so, a te piacciono i carabinieri..
- noooooo, con i turni di notte? Proprio no!

giovedì 18 agosto 2011

All'ennesima potenza...

nei nostri playback ci mettiano anche l'anima
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mi cito perchè mi colpiscono, mi ammazzano le parole di Marrazzo sui trans: "donne all'ennesima potenza che lasciano in pace gli uomini"
--
trans
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chiederò alle donne che incontrerò di posare per me - così come sono ora - io avrò in mano una vecchia macchina del 900.
--
le miss
--
è fondamentale rendere esplicite le richieste in materia di economia e welfare - in una lingua comune, quotidiana che va dritto al problema - con buona pace del governatore (ex) che risponde allo stress di doversela cavare da solo nella vita con il dito puntato sul mancato accudimento e conforto...
e pure c'ha ragione non siamo nate per questo?
--
donne ed economia

mercoledì 17 agosto 2011

Deleatur

Ha detto il revisore. Sì, il nome di questo segno è deleatur, lo usiamo quando abbiamo bisogno di sopprimere e cancellare, la parola stessa lo dice, e vale sia per lettere singole che per parole intere. Mi ricorda un serpente che si fosse pentito al momento di mordersi la coda. Ben detto, dottore, davvero, per quanto siamo aggrappati alla vita, perfino una serpe esiterebbe dinanzi all'eternità. Mi faccia il disegno, ma lentamente. È facilissimo, basta prendere il verso, guardando distrattamente si pensa che la mano stia tracciando il terribile cerchio, invece no, noti che non ho chiuso il movimento qui dove lo avevo cominciato, ci sono passato accanto, all'interno, e adesso proseguirò verso il basso fino a tagliare la parte inferiore della curva, in fondo sembra proprio la lettera Q maiuscola, niente di più. Che peccato, un disegno che prometteva tanto. Accontentiamoci con l'illusione della somiglianza, ma in verità le dico, dottore, se posso esprimermi in stile profetico, che l'interessante della vita è sempre stato proprio nelle differenze.
Josè Saramago - storia dell'assedio di Lisbona
--
suggestioni..
--
Guardami attraversare il confine

nelle strade di Parigi
ora ricordo il centro del mondo
che mi sta venendo in mente

seguimi, meravigliosa
senza alcuna madrepatria
e senza alcun travestimento
il mio appuntamento è
al centro del mondo
nè ho un nome, stanotte

non sono in tempo?
non sono nel luogo giusto?
al centro del mondo
centro del mondo

prima di morire
voglio uscire da questa vita
per entrarci bene dentro
la mia casa ora è stata chiamata
è il centro del mondo
è il mio destino, quello di volare

da una tribù venuta dalle stelle
per cercare le speranze
il mio appuntamento è
al centro del mondo
nè ho un nome, stanotte

non sono in tempo?
non sono nel luogo giusto?
al centro del mondo...
--
il mio destino è quello di volare

martedì 16 agosto 2011

mamma mamma mamma e damme cento lire...

Italiellaitalià
--
Lucilla Galeazzi
--
musica, musica, sempre musica!
Basta conoscere testi e ritmi della musica popolare per sapere...
E' un tempo di scelte, chè: quando fu la metà del mare bastimento se sprofondò
--
La storia e' dialogo fra societa' presente e societa' passata; scrive Carr: "il passato e' comprensibile per noi soltanto alla luce del presente, e possiamo comprendere pienamente il presente unicamente alla luce del passato". (...)  La storia ha percio' una duplice funzione: capire le societa' del passato, aumentare il nostro dominio su quella presente (...). In ogni caso, la consapevolezza storica dell'uomo moderno non ha precedenti (eta' dell'autocoscienza).

La sofferenza fa parte della storia, che e' caratterizzata da perdite accanto a vittorie, e da concetti morali astratti riempiti di contenuto concreto (...); i valori, come gli individui, hanno carattere storicamente condizionato, non sono astratti: la storia e' in movimento e percio' richiede comparazioni e l'utilizzo di termini non assoluti ma comparativi (...).




sabato 13 agosto 2011

Sogna e reposa..

Eccomi qui, ninna nanna sopra la tarantella, e mai definizione mi sembrò più azzeccata!
--
ninna nanna sopra la tarantella

venerdì 12 agosto 2011

Are you seducing me?



E’ che sono un’anima dolorosa
e mi piace la frivolezza
le dita sulla bocca
gli occhi chiusi sull'abisso che so vedere
creola e africana
archetipo d’ogni donna
primitivo sentire
sangue e vita
timore molesto ed ardire.



mercoledì 10 agosto 2011

Cara, aspetto, sembiante

Cosa mi ha raccontato mia madre...
E chi sa rispondere???
Quand'è così lo sogno: carte, ballerine, santi, pastori.
Ho volteggiato per abbandonarmi nelle braccia del ballerino ed ancora..ancora son caduta, fin quando non sono tornata sull'uscio - i capelli blu - come fulmini di temporale.
Mi è stato chiesto di pagare per vedere: pago e.. conto.
Ed ecco cosa mi ricordo: la teca - preziosa e di vetro - come quelle campane da cassettone - con scene di sant'Anne ed ex voto: l'espressione lignea, il volto arrossato dall'estasi.
Piccole luci e fioche a ricordare le facce di antenati.
Care e lontane.
--
Sali
aggrappati alle mie vene
e incolla i tuoi desideri al mio cuore.
Sali
aggrappati
ai miei capelli
che sono medusa
e se ti guardo sei sale
ma se ti guardo sei vivo.
--
Questo pensiero non si vede, non è uno spazio, non ha contorni, ma produce azioni rilevabili.
Per chi non ne conosca la struttura, i temi e la portata, esse possono risultare enigmatiche o ancor peggio apparire ridicole e sconvenienti.

lunedì 8 agosto 2011

Non è che so' filosofa, ma so pensare

Me lo sono chiesta e quasi non me lo chiedo più perchè non c'è qualche stanza per me..
leggo un bel libro, difficile ma molto affascinante: è un discorso sulla decostruzione.
Penso e lavoro e creo in questo modo: come in un'altra lingua scrivendo un'altra scrittura..
Questo è complicato, anche per me!
--
still try to learn
--
Don't see the sorrow
Don't let it creep up through your skin
Cause I read somewhere
That what you like you'll find again
You'll find it again

I'm on the edge
Of not wanting to feel this way anymore
But I will still try to learn my lessons
There's no mistakes anyway
I know that
Know that

So you
Why won't you make room
Some room for me
You
Why won't you make room
Some room

I see myself in you
I seem to know my own death too
But here on a day this clear
It's as good a day
To begin
To begin

So you
Why won't you make room
Some room for me
You
Why won't you make room
Some room for me

You
Why won't you make room
Some room for me
You
Why won't you make room
Some room

domenica 7 agosto 2011

Nello spazio? A pezzettini!

Il titolo l'ho rubato.
Allooraaa - nel sogno - per prima cosa ho partorito.
Non è stato difficile - una bella pietra rotonda - sasso che rotola.
Non ero grassa prima, non ero magra poi.
Da quel momento ho solo scelto: l'albergo vecchio e cadente? Non mi piace!
Non mi spaventa perchè cadono mattoni, mi preoccupano un pò le finestre - ne tocco i vetri malfermi -faranno entrare... freddo?
D'altronde siamo a Londra.
Mi chiamano da un negozio: provo, guardo, mi complimento, lascio, saluto.
Senza!
Esco che so che mi aspettano: c'è un evento ed arriverò tardi; e strade, e mezzi e..
arriverò quando arriverò!
Possono fare senza di me - no, non possono - chè se arrivo fa la differenza.
Ed io - despacio - arrivo.
--
ti curi di me, non so quando l'hai deciso, ma lo hai fattto e te ne sono grata perchè m'hai dato una pedata e via nel mondo, come sono: newyorkese dentro!
--
my name...
--
ero ad una riunione di donne, mi hanno aiutata... devo chiedere loro scusa per la fatica cui le ho sottoposte, mi vorranno bene - almeno un pò - per la cura e la tenacia e la leggerezza di cui sono capace.

giovedì 4 agosto 2011

Uuèèèèè!!!??

- put...
- putt..
- puttà!
puttàglie!
- mammaaaaaaaaaaaaa!!?? mi capisci???
- ho detto puttàglie, non puttana!
--
- ti capisco, non vorrei, ma ti capisco!

mercoledì 3 agosto 2011

Madonna del Carmelo o dell'esitazione

Mi curo di te, dal primo momento. Non è che proprio lo sapevo e neanche tu, ma mi dicevi le cose segrete.
I segreti albergano nel cuore delle madonne: sono il cuore delle madonne.
E per questo bisogna dirli e lasciarli andare:  per avere il cuore libero.
--
scrive Michela Murgia in Ave Mary, a decodifica dell'immagine e della sua potenza e con riferimento alla Mulieris Dignitatem (1988): nel 900 dalle braccia di Maria il Cristo bambino scompare affinchè possa entrarci virtualmente chiunque, certo di trovare disponibilità e accoglienza a tutte le ore. (...)
La Madre di questa rappresentazione  ha ancora una volta i tratti della Mater Dolorosa ai piedi della croce, l'interprete sussidiaria della sofferenza causata dalla morte e dall'incuria altrui. (...)
L'enfasi sulla peculiarità del femminile servì a riconfermare la subordinazione sociale e familiare della donna, non più enunciata in nome di una inferiorità di genere, ma fondata su una pretesa superiorità di ruolo spirituale.  (...)
Per le donne il risultato non mutava: veniva nuovamente sancita la loro vocazione speciale alla cura e alla responsabilità verso qualunque vivente e in modo particolare verso i figli, il marito, la Chiesa, la società.
cani, gatti...tartarughe?????
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e gridamo tutti!
--
campane
--
Osì ochenonsò - sineterra

Stretta

Venne, venne.
Venne una parola, venne,
venne attraverso la notte,
voleva luccicare, luccicare.
P. Celan
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E' oscena!
La vita...
sono d'accordo...ma che ce ne facciamo di questo pensiero?
Di tutto questo guardare.
Ce l'abbiamo un sogno?
Non uno veloce, non potente - sogno piccolo piccolo - di bambini.
Forse l'unico sogno - luce invisibile - protetto dal cuore - sotto una capannuccia di lenzuola.
Quello!
--
Ho amici ballerini che si parlano da lontano, da tanti posti del mondo - ognuno di loro è un luogo inconoscibile, eppure è cuore - lingua compassionevole - lingua umana dell'abbandono - soffio di vento che sbandiera la tenda antica.
--
Ziodà non ti dispiacerai se ti cito:-)

martedì 2 agosto 2011

Sull'erba...

c'è questa donna, arte nuda, che ti guarda - accanto due uomini vestiti.
nuda - va!
--
Erba, divisa da scritte.
Le pietre, bianche 
le ombre con gli steli:
non leggere più - guarda!
Non guardare  più - va'!
P.Celan

domenica 31 luglio 2011

Le déjeuner sur l'herbe

Io canto al modo di Chillàn
se ho da dire qualcosa,
e non prendo la chitarra
per ottenere l’applauso.
Io canto la differenza
che c’è tra il vero e il falso
altrimenti, non canto.
Violeta Parra
--
Ho tra le mani una bella coperta, all'uncinetto, la stendo sull'erba e facciamo merenda.

sabato 30 luglio 2011

Violeta

Qué pena siente el alma cuando la suerte impía se opone a los deseos que anhela el corazón. Qué amargas son las horas de la existencia mía sin olvidar tus ojos sin escuchar tu voz. Qué amargas son las horas de la existencia mía sin olvidar tus ojos sin escuchar tu voz. Pero embargo a veces la sombra de la duda y por mi mente pasa como fatal visión. Pero embargo a veces la sombra de la duda y por mi mente pasa como fatal visión. Qué pena siente el alma cuando la suerte impía se opone a los deseos que anhela el corazón.
--
Ballerini, ballerini, ballerini, ballerini dobbiamo fare cose insieme: lavori, progetti, vita.
Perchè facciamo vivere il tempo con grazia.
Perchè niente è rotto per sempre.
--
valzer

lunedì 25 luglio 2011

brum bruuuummm.....

e si spegne!
Per forza è un SI!
Ve li ricordate i SI???
Io c'avevo la vespa , ma le volte che uscivo con gli amici e me lo facevano guidare dicevo tra me e me: che purpo!
Comunque sono a Milano - con la mia amica - scendiamo da un autobus e dobbiamo raggiungere quella tale piazza.
- Andiamo col mio motorino.
- Guido io.
Accelero, ma a metà salita si spegne. Rimetto in moto e si rispegne.
- Se c'avevo la vespina sai che  sprint!
Intanto arriviamo in gallerie enormi...emmò???
Ce ne sono diverse - in salita - non è che è difficile immaginare la strada, ma non conosciamo il posto.
- Non sarà meglio chiedere?
- Nooo che chiediamo a fare????
Evabbè, ferme!
Poi ci decidiamo ed usciamo dall'uscita convenzionale,  in discesa, senza fatica.
Però!!!
Finiamo in casa di amici con una cucina piccola e bellissima - nel retro una macchina lucida ed antica per conserve di pomodori - dappertutto bottiglie di  vetro spesso - vi si intravede un rosso brillante: newyorkese!
--.
la mela sta alla conserva come la...

venerdì 22 luglio 2011

Si è sdraiata accanto alla figlioletta e...

si è uccisa col gas.
Notizia di ieri.
Come far finta di non sapere?
Quando leggo o ascolto le donne i loro racconti sono un come passo cadenzato che sento da lontano, come un bisbiglio che si fa, mano a mano, più deciso.
Così con forza chiedo: non siate trasparenti, non tragiche!
dillo pure
--
Quando ho dovuto tagliare la mia mano, quando sono dovuta andare, avevo gli occhi colmi dell'offesa - pioggia sottile di pensieri cattivi - ha scritto qualcuno.
Non volevo che attraversasse, ma l'ho patita e lasciata scorrere per poter venire a patti con lei.
Avevo conservato - per me - per i momenti bui - posti caldi,  palline di pollicina e tutte le fantasticherie di cui la vita mi ha provvista.
--
L’intera vita di una donna in un giorno, e in quel giorno tutta la sua vita...
the hours

mercoledì 20 luglio 2011

Descansos dei segreti

Non è più un segreto! 
Non lo era da molto, da quando avevo deciso di dirlo, senza parole, che avevo croci e luoghi di sosta, in memoria.
Mai avevo l'avevo sentito battere così forte - gratias a la vida -  è un tale dono essere vivi!
--
perfecto distinguo, pienso e declaro

martedì 19 luglio 2011

Assunta

Ti ho sognata.
Uno sogno cruciale, ne sono certa.
Lei, il decisore, dice: non posso darti quello che chiedi, ma se vuoi la pietà...
Sa che ti sta facendo un piacere.
Tu: accetto. Avrei accettato solo la pietà perchè lì volevo andare a lavorare, ma senza la minima intrusione e con chi voglio assumere io. E lei è assunta!
--
La pietà è dove vado - coraggiosa e dolente - umana per condizione, destino e vocazione.
Come un capo paranza - danzo con il mondo -  io lo posso -  e mi diverto a fare tutti questi giri sul giglio!
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cuoncio cuoncio...e jetta!

domenica 17 luglio 2011

Ai samurai, all'abbraccio che siamo

Non so molto della vostra vita, eppure ne so quanto il vostro respiro affannato, quanto il vostro sguardo nel mio.
Abbiamo anche bisogno di parole ed immagini e ne abbiamo quanto basta.. mi pare che aleggi su di noi una vaga verità.
Allora ne faccio citazione, di citazione, di citazione: murga, paesaggi lunari, e buongiorno per la mattina, in tempo di guerra ed in tempo di pace!
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Babel (words)

sabato 16 luglio 2011

Resiliente

Jane Champion è una delle mie registe preferite, mi parla una lingua nota, di cose familiari, con molte forme. Ha il dono di rendersi immediata ed esplorabile: il mare, le mani, uno sguardo, la nuca, una danza, una capriola e poi vai sotto, gli occhi si perdono nel dolore anche se c'è l'abbraccio. La musica rallenta sotto la pioggia e domande e risposte là dove puoi stare in silenzio. come una megattera. come un palloncino.
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Leggo un breve saggio teorico sulla complessità, cheduep!!!  Ma la mia natura mi porta qui...
"I sistemi complicati quando funzionano in modo ordinato se la cavano bene con i problemi complicati, i sistemi complessi quando si trovano all'orlo del caos se la cavano meglio con i problemi complessi." Da questo deriva una legge che dice: date ai sistemi compicati problemi complicati e date a quelli complessi i problemi complessi."
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lezioni...
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angelo...

venerdì 15 luglio 2011

La congrega

Guardo la foto scattata in un posto magico: lui ha una luce in mano, lei gli occhi chiusi.
Delle volte arrivano visioni di come si dovrebbe stare al mondo, anche per poco...
Se solo uno ci riuscisse a chiudere quegli occhi!
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sometimes I feel good

mercoledì 13 luglio 2011

Tassonomia del nido

la radice è indoeuropea, plek, parte, piega, intreccio.
Da plek derivano, in latino, il verbo plicare (piegare), il verbo plectere (intrecciare), il suffisso plex (parte).
Cum - plicare: complicato, con pieghe e che può essere spiegato.
Cum - plectere: complesso, con intrecci e che non può essere spiegato.
Sin - plek: senza pieghe, un'unica parte, semplice.
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Mi chiedo se le domande che mi faccio e di conseguenza le mie azioni, i miei pensieri, i miei moti debbano essere ascritti alla categoria del complicato o se non sarebbe il caso di considerarli complessi, come da definizione:  problemi per i quali non esiste una procedura nota o se esiste richiede più risorse di quelle a mia disposizione.
Semplice!
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Questo è un sette fottuto, non ti confondere coi fiorellini..

sabato 2 luglio 2011

L'ultima camera chiara o della brama

Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. E tornare a casa:  lo stesso che leggere. Chi scrive o legge realmente, cioè solo per sè, rientra a casa, sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando - per ragioni pratiche - è sempre fuori casa, anche se ne ha molte. E' un povero, e rende la vita più povera.
Anna Maria Ortese

sabato 25 giugno 2011

Sarà..

- Mamma, ma Allah si chiama Allà perchè sta là?
--
è mioooooooooo, l'ho fatto iooooooooo!!!!!

mercoledì 22 giugno 2011

Ci vuole un fisico bestiale!

E' che sono minuta e magari sono imbarcata a forza, che dovevo stare in mare.. libera come un pesce!
Così non mi sembra vero che arrivo fin qui.
Oppure è dove sono sempre stata, solo che me lo dimenticavo!
--
El amor
"Ma basta con queste cose. D'amore non è morto mai nessuno, né per un anello al dito, né per vivere senza marito".  E il recitativo che segue "El amor".
Aqui tiene su pañuelo, cioè: "eccole il suo fazzoletto".
Violeta Parra

lunedì 20 giugno 2011

Contundente, precisa!

Voglio soffiare come colpo di vento
abbattermi come un'onda
avere tutto il tempo
fino alla fine del mondo.
--
until the end of the world

sabato 18 giugno 2011

Insomma, l'abbondanza

...fosse pure solo di sguardi, pare funzioni meglio insieme alla leggerezza.
O al budino...e questo dispiace!
--
Conosco un tizio che non fa che ammorbidire le cose, uno che tutto quello che vede lo vede morbido, lo ammorbidisce solo con un'occhiata e non con uno sguardo, perché lui più che guardare vede, e allora va in giro a vedere cose e sono tutte morbidissime e lui è felice perché le cose dure non gli piacciono affatto.
Ci fu un'epoca in cui magari vedeva duro, forse perché era ancora capace di guardare, e chi guarda vede due volte, vede quello che sta vedendo e inoltre è quello che sta vedendo o perlomeno potrebbe esserlo o vorrebbe esserlo o non esserlo, tutti modi estremamente filosofici ed esistenziali di situarsi e di situare il mondo. Ma un giorno, intorno ai vent'anni, questo tizio cominciò a non guardare più, perché in realtà aveva la pelle delicatina e le ultime volte che aveva voluto guardare il mondo in faccia, la visione gli aveva tagliato la pelle in due o tre punti, sicché il mio amico disse "accidenti, non è possibile", e una mattina cominciò soltanto a vedere, scrupolosamente a vedere e basta, e com'è ovvio da quel momento tutto quello che vedeva lo vedeva morbido, lo ammorbidiva solo a vederlo, e lui era felice perché le cose dure non gli piacevano affatto.
Un professore di Bahía Blanca definì questa visione "banalizzante", aggettivo molto azzeccato per essere di Bahía Blanca; il mio amico, però, non solo era tutto soddisfatto, ma vedendo il professore lo vide naturalmente morbidissimo, lo invitò a bere un cocktail a casa sua, gli presentò sua sorella e sua zia, e l'incontro si svolse in un clima di grande morbidezza.
Io un po' mi affliggo perché quando il mio amico mi vede sento che divento tutto morbido, e pur sapendo che non si tratta di me ma della mia immagine nel mio amico, come direbbe il professore di Bahía Bianca, mi affliggo lo stesso perché a nessuno fa piacere essere visto come un budino di semola e, di conseguenza, essere invitato al cinema dove danno un film di cow-boy o stare a sentire per un paio d'ore il racconto di quanto sono carini i tappeti dell'ambasciata del Madagascar.

Che cosa fare con il mio amico? Niente, è chiaro. In ogni caso vederlo, ma mai guardarlo; come potremmo, mi domando, guardarlo senza la più terribile minaccia di dissoluzione? Chi vede soltanto, deve essere visto soltanto; morale malinconica e prudente che, temo, va oltre le leggi dell'ottica.
J. Cortazar - Il giro del giorno in ottanta mondi

venerdì 17 giugno 2011

Forse la signorina Smith...

(dal post di ieri)
dovrebbe alleggerire lo sguardo...onde evitare i disastri dovuti al tanto vigore che induce!
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Esistono questioni sociali e questioni personali, quanto segue vale in entrambi i casi ma ha diverse implicazioni risposte e responsabilità a seconda che si parli di ruoli, funzioni oppure d'amore, di etica, di voce profonda, di umanità.
--
Sono un bell'albero di ciliege carico carico...e allora????
A volte è disperante sapere di essere tanta frutta! 
Ma come si fa a dire all'albero:  fanne di meno?
Sono albero, frutto e raccoglitore.
Faccio frutta e me ne curo.
E mi costa una fatica...tutto questo innaffiare, concimare, potare e raccogliere..e trasformare.
Non vengo meno al compito ma vedo. E quel che vedo è una questione di possessi, e di sguardi sbagliati, e le due cose sono legate l'una all'altra.
E' una questione di coraggio, di sapere qual'è il posto assegnato, quello desiderato e che questo non sia d'impedimento all'altro....
L'unica risposta che so dare è non cercare lo sguardo, bastarsi, perdersi veramente, sapere che si può essere colti fugacemente e che vale la pena di moltiplicare alcuni frutti. Che l'arte può aiutare.
--
Spesso vibra per suo gioco
il bendato pargoletto
strali d'oro in umil petto,
stral di ferro in nobil core.
Poi languendo in mezzo al foco
del diverso acceso strale per oggetto
non eguale questo manca,
e quel vien meno.
Spesso vibra per suo gioco
Il bendato pargoletto
strali d'oro in umil petto,
stral di ferro in nobil seno.
strali d'oro in umil petto, stral di ferro in nobil seno

giovedì 16 giugno 2011

Mare aperto o dell'abbondanza e non ho finito!

segue dal post precedente...
Questo serve a spiegare in parte il bisogno che tanto spesso gli uomini sentono delle donne. E serve a spiegare la misura del loro disagio se colpiti dalla critica femminile; l’impossibilità per la donna di dire questo libro è brutto, questo dipinto manca di personalità, o qualunque altra cosa, senza suscitare molto più dolore e molta più rabbia di un uomo che esprimesse le stesse critiche. Perché se lei comincia a dire la verità, la figura nello specchio si rimpicciolisce; viene diminuita la sua idoneità alla vita. Come potrà continuare a giudicare, civilizzare gli indigeni, emanare leggi, scrivere libri, vestirsi a festa e sproloquiare ai banchetti, se non riesce a vedersi a colazione e a cena almeno il doppio di quanto è realmente?

L’idea dello specchio è di importanza suprema perché potenzia la vitalità, stimola il sistema nervoso. Eliminatela, e gli uomini potrebbero morire, come il drogato privato della cocaina. Ammaliate da quella illusione, pensavo, guardando fuori della finestra, metà delle persone per la strada si affretta al lavoro. Ogni mattina indossano cappotto e cappello sotto i suoi raggi piacevoli. Cominciano la giornata fiduciosi, rinvigoriti, credendosi desiderati al tè della signorina Smith; si dicono mentre entrano nella stanza, io sono superiore a metà delle persone qui, ed è per questo che parlano con quella fiducia in se stessi, quella sicurezza, che hanno avuto conseguenze così profonde sulla vita pubblica e creano note così bizzarre ai margini della mente."

Virginia Woolf - Una stanza tutta per se

mercoledì 15 giugno 2011

Mare aperto o dell'abbondanza

Graziosa teoria - è un testo lungo e perciò lo spezzetto - così arriva meglio - a pensierini!
E' una questione di sguardi e di possessi!
--
"Forse quando il professore insisteva un po’ troppo enfaticamente sull’inferiorità delle donne, non si preoccupava tanto della loro inferiorità, bensì della propria superiorità.
La vita per entrambi i sessi (...) è ardua, difficile, una lotta incessante. Richiede forza e coraggio giganteschi. Più di ogni altra cosa, forse, creature dell’illusione quali siamo, richiede fiducia in se stessi.
Senza fiducia in noi stessi siamo come neonati nella culla. E come possiamo generare questa qualità imponderabile, e tuttavia così preziosa, nel modo più veloce? Pensando che altre persone siano a noi inferiori. Credendo di avere qualche superiorità innata - può essere la ricchezza, il rango, un naso dritto, o il ritratto del nonno fatto da Romney (perché non c’è limite ai patetici espedienti dell’immaginazione umana) - rispetto ad altre persone. Di qui l’enorme importanza per un patriarca che deve conquistare, che deve governare, di poter credere che un gran numero di persone, metà razza umana in verità, sia per natura inferiore a lui. Deve essere proprio una delle fonti principali del suo potere." (...)

"Per secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell’uomo. Senza questo potere, la terra sarebbe ancora probabilmente palude e giungla. Saremmo ancora a scalfire sagome di cervi su frammenti di ossa di montone e a barattare pietre focaie con pelli di pecora o con altri semplici ornamenti che colpissero il nostro gusto non sofisticato.  (...) Qualunque possa essere il loro uso nelle società civilizzate, gli specchi sono indispensabili per ogni azione violenta ed eroica. Ecco perché Napoleone e Mussolini sostengono con tanta veemenza l’inferiorità delle donne; perché se queste non fossero inferiori, gli uomini cesserebbero di ingrandirsi.

Virginia Woolf -Una stanza tutta per sè

martedì 14 giugno 2011

Mantra

Io parlo all’amore. Lo scortico dall’incrosto
nel sogno e ne faccio musica storta
ne faccio delicato vento che solleva o dondola
e impollina al cuore. Alla scomposta
mente, impollina l’occhio con l’occhio
l’occhio con l’animale e viene il bello
che ci sviva, ci sviva tutti. Di più.
Mariangela Gualtieri

lunedì 13 giugno 2011

Lavorare con lentezza

in nome di nessuna causa ho un padrone
--
E' stato in un momento veramente complicato della mia vita, quello dell'amarezza, che ho avuto tra le mani un bel libro, l'ozio come stile di vita.
Chi mi vedeva leggerlo mi diceva frasi stupide che senza sforzo non commentavo.
Stavo rallentando, stavo pensando... fuori dal motore.
--
c'è chi strappa erbacce, a comando..
non conviene a chi la pensa così:

e che io non faccia mai nulla di utile
e il mio amore per te sia più che sincero
perché nessuno giammai fu così stolto
da non attirarsi con un sorriso il cielo
E. E. Cummings

sabato 11 giugno 2011

Scene da un matrimonio

- Mami..
- mmhmm?
- i carabinieri in alta uniforme..
- si?
- perchè non si commuovono?
--
- mamma, il nonno che bell'uomo eh!?!
- un pò dialettale però..
- che significa?
- eh, è elegante e parla dialetto...delle volte.
--
- mi ami?
- certo!
- più di Dio?
- no dubt, a mamma!

venerdì 10 giugno 2011

A pallone, mmiez'a' via!

perchè sennò finisce che chiede al suo amico mentre giocano a play station: ma la palla me l'hai data per gentilezza o me la dovevi passare?
--
intanto queste me le ha fatte trovare nello studio al mio ritorno:

Voglio un affitto di casa enorme
per qualcosa ti chiamo
per me la tua vita
dispersa
nel profondo del cuor
per vederti negli occhi
mi devo avvicinare molto a te
per sentirti meglio ti devo ascoltare
però
diciamo a tutti che noi siamo innamorati
gli innnamorati
--
per piacere ho un gatto blu, di nome Tobia
è un gran giocherellone  gli piacciono i gomitoli di lana
io l'ho conosciuto quando avevo un anno
un gatto blu

mercoledì 8 giugno 2011

Obladì

obladà
life goes oon...
la la la la life goes on...
--
hummmhummmmhummm
--

hey danzanti,
nessuno tra noi ha talento da prefica
è l'urto 
che, vividi, cantiamo
con fiato corto e sudore
--

Chi è che viene nella notte?
Chi viene nell’ombra?
Chi viene nella pioggia?
Chi si nasconde al lume?
E tremola la luce come in un lago di fata
A che punto eravamo del giorno?
Tutto è svanito attorno
Chi è che viene solo?
Chi viene nel buio?
In una barca nera trema come un cigno
Le ombre fanno e disfanno giganti
Nel cielo color dopo di pioggia
Lanterne rosse tremano aspettando l’ospite
Chi prima non è stato, ecco ora è venuto
Si troverà straniero, occhi lo vestiranno ancora
Ma tolta la tunica addosso quello che disse fu:
“Il drago è solo, gli uomini ne fanno un Dio
Il drago è solo, gli uomini ne fanno un Dio”
A che punto eravamo del giorno?
Tutto è svanito attorno
Un’aria ferma e discesa e non solleva ancora
L’Asia dietro al tifone nell’angolo dell’Udong
Chi è ha inciso la mia pelle delle sue parole?
Chi si è portato il buio e non mi lascia ancora
Un punto giallo ora trema, rapida luce di treno
Serpente di lucciole in corsa,
così nella notte tra i continenti corre il pensiero di te
Dove saranno gli occhi tuoi quando si chiuderanno i miei
Dove saranno gli occhi tuoi quando si chiuderanno i miei
Vinicio Capossela - lanterne rosse

martedì 7 giugno 2011

Ho avuto addosso il vestito del sogno

e danzato.
tocco gentile,
mi sentiva come fossi vera
io, naso, io capelli, io occhi, io mento nell'incavo del collo
io testa a rotolare.
e i corpi - spalla contro spalla, mano contro mano - senza lasciarsi.
l'abbraccio fino al si.
non possiamo tenere l'acqua con le mani.
--

l'orizzonte era nel paesaggio ed il paesaggio era mare.
greve e lieve
colomba a chi viene a prendermi.
non pensarmi come cosa data
--

Dov'è che siam rimasti a terra Nutless
dov'è lo sparo
il botto
dov'è la strada
dove noi
e la sera arriva presto troppo presto per potere andar
dov'è che siam rimasti
dov'è che siam restati soli Nutless
(...)
Vincio Capossela

giovedì 2 giugno 2011

Tranne te

sono i desideri che salvano la vita..
--
Certi giorni mi fanno ridere e ridere e ridere, che mi ricordo di quando sono stata ragazza e di come devo fare per essere felice.
Anche a fabri gli si vede un velo negli occhi, cazzo!

mercoledì 1 giugno 2011

Sogno come parlo, penso, vivo

Cè questa casa, la mia. Grande, grandi soffitti con travi.
Sto cacciando tutti i gatti e lo dico alla donna coi capelli grigi - non posso tenerli in casa.
Nel mentre, con la coda dell'occhio, la vedo - una gatta nuova, tigrata - porta in bocca il cucciolo e va verso la soffitta.
L'inseguo, mi sfugge, è scappata nella stanza difficilmente raggiungibile, poco sicura.
Potrebbe cadermi tutto addosso.
Così non la seguo fin lì - ho da fare, tanto prima o poi dovrà uscire - è istinto.
--
E, per l'uomo dell'isola, quello a cui costo il pianto: è vero, è ora che i gatti vadano via, ma..
--
Io non so se la solitudine, se quello
strazio chiamato solitudine, se quell’andare
via dei corpi cari, se quel restare soli
dei vivi, io non so se quel lamento della
solitudine, se quel portarci via le facce
se quel loro sparire
di facce che avevamo dentro il respiro, non so
se il dono sia questo portarci via le
carezze, questa stacciatura.
è poco il poco che so e di questo
poco io chiedo perdono. Io chiedo
perdono per quello che so, perdono io chiedo
per tutto quello che so.
Mariangela Gualtieri

martedì 31 maggio 2011

Parole, lascio che scorrano

domande consuete
--
Oggi mi sono svegliata senza sogni ma con le parole "Non andare, vai. Non restare, stai.." una canzone di Guccini, che non ascoltavo, penso, da dieci anni.
I sogni accompagnano in modo variegato, vivo, animoso la mia vita. Eppure è qualche tempo che non sogno.
Mi mancano perchè servono a guardare. Faccio sogni lucidi in tecnicolor, sogni seppia, un pò sfocati, sogni in bianco e nero, taglienti.
Spesso hanno colonna sonora: parole che ricordo.
L'ultimo, di qualche tempo fa, si portava dietro un beau wind - l'alito del cuore - sentito mentre il dolore mi trascinava via:
-che te ne vuoi fare della tristezza?
-chi è?
E' raro che io mi chieda: chi è? Bisogna venirmi molto vicino, toccarmi, passarmi accanto con un profumo, che ho fiuto per il cuore, la bellezza ed il dolore.

 

domenica 29 maggio 2011

Fillus de anima

(...) lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna. Muovevano le zampe rossastre nell'impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia. Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive.
Accabadora - Michela Murgia
--
E poi ce ne sono, di cose cattive, che non possiedono alcuna levità, nè bellezza.
Le ho fatte entrare dalla porta principale, accomodare.
Se vanno con la giustezza dei gesti, con il tempo e la pietà.
--
come se sapessi già che cosa c'è
--
A Michela Murgia, io le voglio bene come ad una sorella. La sua scrittura ed i suoi temi ce li ho stampati nel mio dna!

venerdì 27 maggio 2011

Nomi di fiori

- Come sai di come sono io, eh, cosa sai?
(...) Le venne vicino. Viola era d'oro e miele.
- Dì...
- Dì...
(...) E lei conobbe lui e se stessa, perchè pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così.
Il Barone rampante - Italo Calvino

mercoledì 25 maggio 2011

Come si fa

con la leggerezza?
io vorrei spalle leggere
due spalle con ali
Andarmene
bianca
per il mondo.
--
te ador
--
Te ador, tu amor,
Deixasse corpo da gente marcado,
Oh, porque se mina gente tatuado.

Te ador, tu amor,
Deixasse corpo da gente marcado,
Oh, porque se mina gente tatuado.

La la la, la la la la la, la la la la la la la la
La la la la la la la, la la la la la la la la.
La la la, la la la, lalalalalalala,
La la la la la la, la la la la.

Te ador, tu amor,
Deixasse corpo da gente marcado,
Oh, porque se mina gente tatuado,
Porque se mina gente tatuado

Guagliò m'arraccumann'...

- le pizzette non ci sono, vuoi un dolcino? C'è il babà che ti piace..
- mamma voglio quella con la ciliegina sopra
- senti a mamma prendiamo il babà!
della zeppola si mangia la ciliegina e lascia tutto il resto - il pasticciere guarda il criaturo e fa
- guagliò m'arraccumann'...siente a zio mimm', quann' sceglie a fidanzata chiamma a mammeta..
--
oh mamma

martedì 24 maggio 2011

Brand new

things have changed
ci sono momenti che siamo tutti nuovi.. o sono le cose che sono cambiate? o solo le pulizie di primavera, o i molti miracoli che possono accadere, o la lucertola che abita con me nello studio...e, bob dylan ha settanta anni.
--
Guille, guardandounmappamondo
- MAFADDA, quando un paese si guasta dove lo mettono?
Mafalda - by Quino

lunedì 23 maggio 2011

A titolo di cronaca...

potrei dire che è un pò che sto sul pezzo, ma la cosa mi tocca troppo per scherzarci sopra.
--
La tiene per il collo e per un braccio - l'abito bianco resiste - un velo a coprire una gamba.
Pare un servizio fotografico di moda - lei è bella, bellissima - tenuta da sopra e da sotto.
Per lei abito bianco di gusto moderno.
Per lui giacca blu risvolti a righe.
la sposa suicida
--
Sconfortante  il quadro sulla condizione femminile. Peggiora la qualità del lavoro e la disparità salariale rispetto ai colleghi uomini è del 20%. Ben 800.000 donne, con l'arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perchè licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere. L'occupazione qualificata, tecnica e operaia, è scesa, mentre è aumentata soprattutto quella non qualificata. Si tratta soprattutto di «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere». Ma ciò che su tutto emerge è il ruolo di «ammortizzatore sociale» svolto dalle donne, un carico di cura e assistenza degli altri che si è fatto «insostenibile»
Paola Pica - 23 maggio 2011- Il Corriere

giovedì 19 maggio 2011

che bella la mia tattaruga

- che linda mi todtuga
- todtuga, no, Guille: tortuga!
- todtuga?
- no, no tortugaaa
- todtuga
- no, no, proba otra vez: torrrtuga
- y si mejor la pateo?
Mafalda - by Quino
--
Siamo circondati da gente pedante..
a fare?

martedì 17 maggio 2011

...e le mani ricrescono

ora che sto ridendo,
so che le lacrime - il cerchio miracoloso delle lacrime - sol per pietà - hanno bagnato l'anima!
--
Lascia che io pianga

Lascia ch'io pianga
mia cruda sorte,
E che sospiri la libertà

Il duolo infranga
queste ritorte
de miei martiri
sol per pietà

domenica 15 maggio 2011

Remoto controllo

Grigio, plastico e liscio.
Se non fosse pesante, è pesante, potrebbe veleggiare, che ha la forma elegante della carena.
Ad occhi spenti - ne tasto le protuberanze - tutte rotonde. Bello!
Ad occhi aperti - ne leggo i comandi - eye, 1,2,3,4, text, update, sleep, picture, sound, power.
Distante - chiuso.
--
Il viaggio non è come guardiamo le cose?
Viva - cammino i molti passi..
le parole che trovo
trasportandole qui, all'oggi  
riposando e fotografando
risuonano l'energia -  materia di cui sono fatta.
--
Vollmond
Non sono interessata a come le persone si muovono ma a ciò che le muove.
Pina Bausch

mercoledì 11 maggio 2011

Quando uno si sente nomado

Lo trovo appena fuori casa avvolto nelle coperte, guarda il cielo..
-  mamma sto facendo il "nomado"
-  mi accendi le luci di natale, quelle che lampeggiano?
Questo qui c'ha l'America dentro!
--
A me piacciono troppe cose e mi ritrovo sempre impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione.
-
Cos'è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi? È il mondo troppo grande che ci sovrasta, ed è l'Addio. Ma noi puntiamo avanti verso una nuova, folle avventura sotto i cieli.
 
J. Kerouack - on the road

martedì 10 maggio 2011

Mamma lo hanno detto. Veramente!

- Oggi è caduta la signora che porta i pasti
- uuuuhhh e dove?
- nella mensa - a faccia avanti
- chess'è fatta?
- male,  è venuta pure l'ambulanza, forse qualche amico del papà di Sara...
il papà di Sara porta l'ambulanza
- perchè tu non ci parli mai col papà di Sara?
- se avrò necessità ci parlerò
- si, ma almeno buongiorno
- e glielo dico buongiorno
- maaa.....
- la signora che s'è fatta?
- male, hanno detto pure che lo dicevano alla germini
- ah! Allora si!
- Ah, e dicevano alla germini anche il fatto di Matteo..
- cioè??
- se potevano aumentare i voti per lui che è troooppo bravo
- la germini deve essere una specialista...in merito!

domenica 8 maggio 2011

Un bacio. Ed è lungi. Dispare

E non son triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino…
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino…

Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
Ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani…
--
Gozzano... a parlare delle ziette mi ritornano in mente le poesie, le belle poesie, le canzoni e tutto il ritmo di cui - pecorella - mi sono pasciuta.
--
si mette vicino a me e non mi molla
- scrivi mamma, per favore, sul computer, le cose intense del mondo...
- scrivo, ok
andare a comprare un gelato con il mio bambino
andare al luna park
alla pista ciclabile
a casa di un amico
poi dire ciao ed andarsene a casa e arriva mio padre sempre stanco. punto.
mangiamo e dormiamo.
--
ogni cosa è sacra. Stupita di che?

sabato 7 maggio 2011

Segnare avanti...

disegno il cerchio attorno
la dimenticanza
chiedo pietà
cuore
sospensione
gridi qualcun altro ora
tocca a lui
che quando gli oggetti
ridiventano cose
si può respirare
di nuovo.

giovedì 5 maggio 2011

Il mio mondo è degno di ritorno

Busso alla porta della pietra,

- Sono io, fammi entrare.
Voglio venirti dentro,
dare un'occhiata,
respirarti come l'aria.

- Vattene - dice la pietra.
- Sono ermeticamente chiusa.
Anche fatte a pezzi
saremo chiuse ermeticamente.
Anche ridotte in polvere
non faremo entrare nessuno.

Busso alla porta della pietra.
- Sono io, fammi entrare.
Vengo per pura curiosità.
La vita è la sua unica occasione.
Vorrei girare per il tuo palazzo,
e visitare poi anche la foglia e la goccia d'acqua.
Ho poco tempo per farlo.
La mia mortalità dovrebbe commuoverti.

- Sono di pietra - dice la pietra
- E devo restare seria per forza.
Vattene via.
Non ho i muscoli per ridere.

Busso alla porta della pietra.
- Sono io, fammi entrare.
Dicono che in te ci sono grandi sale vuote,
mai viste, belle invano,
sorde, senza l'eco di alcun passo.
Ammetti che tu stessa ne sai poco.

- Sale grandi e vuote - dice la pietra
- Ma in esse non c'è spazio.
Belle, può darsi, ma al di là del gusto
dei tuoi poveri sensi.
Puoi conoscermi, però mai fino in fondo.
Con tutta la superficie mi rivolgo a te,
ma tutto il mio interno è girato altrove.

Busso alla porta della pietra
- Sono io, fammi entrare.
Non cerco in te un rifugio per l'eternità.
Non sono infelice.
Non sono senza casa.
Il mio mondo è degno di ritorno.
Entrerò e uscirò a mani vuote.
E come prova d'esserci davvero stata
porterò solo parole,
a cui nessuno presterà fede.

- Non entrerai - dice la pietra.-
Ti manca il senso del partecipare.
Nessun senso ti sostituirà quello del partecipare.
Anche una vista affilata fino all'onniveggenza
a nulla ti servirà senza il senso del partecipare.
Non entrerai, non hai che un senso di quel senso,
appena un germe, solo una parvenza.

Busso alla porta della pietra.
- Sono io, fammi entrare.
Non posso attendere duemila secoli
per entrare sotto il tuo tetto.

- Se non mi credi - dice la pietra-
rivolgiti alla foglia, dirà la stessa cosa.
Chiedi a una goccia d'acqua, dirà come la foglia.
Chiedi infine a un capello della tua testa.
Scoppio dal ridere, d'una immensa risata
che non so far scoppiare.

Busso alla porta della pietra.
- Sono io, fammi entrare.

- Non ho porta - dice la pietra

Conversazione con una pietra Wislawa Szymborska (da “Sale” 1962)

--
chi mi salverà?
cerco, chiamo per nome
la foglia rossa dal profilo irregolare
l'odore passito di un iris
il legno in frammento
il frutto disastroso del fulmine, la pioggia
la forma del cuore tessuta dalle mani
la parola antica - "ah figlia mia stai attenta la fortuna oggi dà, domani toglie"
--
assoluti e perfezioni non hanno porta - io si

mercoledì 4 maggio 2011

Una da buttare

Il giorno primo maggio duemila undici - presenti cose che raccontano se stesse - cestino l'altisonante biglietto da visita - il nome non corrispondeva.

lunedì 2 maggio 2011

Una cosa che viene da lontano - petit onze

biglietto
mi scade
ho un tempo
che devo proprio partire
ora

ora
mi ricordo
chi sono tutti
i giorni imparo a
memoria

memoria
mancanza e
desiderio lunga scia
di stella luminosa che
sono

sono
stata a
lungo sull'uscio
ma sono uscita dal
guscio

guscio
antenne e
carapace ovunque è
casa se sono capace
olè

domenica 1 maggio 2011

Oltre l'alveare

Per fare un prato ci vuole un trifoglio e un ape,
un trifoglio e un ape. e sogni ad occhi aperti.
E se saranno poche le api basteranno i sogni.
E Dickinson 1755
--
Il disegno è quello di un'ape che vola da un fiore all'altro, fiori diversi.
L'ho preso a volo, l'altra mattina, prima di partire.
Il compito era: portatevi una cosa regalata, una che viene da lontano, una da buttare; ed io l'avevo lasciato apposta come ultima incombenza: senza pensarci più di tanto!
Quando l'ho tirato fuori, lì davanti a tutti, mi sono tornate alla memoria le parole di Alda: "sono una piccola ape furibonda"!
Tutto torna: questo segnalibro è un punto!
- senti ti voglio dare questo
- si si, dalle quello!
Me l'hanno regalato mentre uscivo dalla stanza, capelli bianchi - morbide e ispide come si conviene a chi sa raccontare le cose che contano, sorridevano e raccontavano progetti..
che ora noi le chiamiamo progetti, ma sono passeggiate nei campi, pecore, cavalli, galline, versi, rumori e odori e puzze, anche!
Me lo sono portato appresso per ricordarmi di cosa mi devo ricordare, ovemai mi dovessi distrarre.

giovedì 28 aprile 2011

Flora, fauna e serenella

assomigliano in modo impressionante alle mie tre ziette..
pulizie magiche

per quanto ci sforziamo, ci facciamo sempre scoprire...ad esempio, se non riesco a trovare l'uscita mi scappa da chiedere: dov'è l'atrio cortesemente?
--
- ussssuuuuuuuu, Anna, corri, vieni a vedereeeeeeee
- Paola, è successo qualcosa?
- guarda che splendidooo colore ha questo ciclamino, un  blu, direi... pervinca.
- Paola, ma mi hai fatta ammazzare di paura!
- Ma noooo, Anna, sono rimasta incantata..
 e si fa una risatina ingenua
--
- cara la mia nipotina, sei di una bellezza radiosa, stamane..
- zia..
- con questi capelli, e l'incarnato
 zia parla così, ha un tono aulico, una lingua che suona:
- sai fanci, tenera fanci, ho scritto una poesia
- zia guarda a terra che cadi!
- mi sono svegliata ed ho guardato l'aurora e, ma ti ricordi quella bella poesia di Gadda che abbiamo commentato insieme?
- si, zia
- sull'addio, la nostalgia
- non piangere zia
- non piango, mi commuovo!
--
- Franci, andiamo?
- dove zia?
- c'è la manifestazione
- e io?
- tu? Distribuisci le mimose
- si zia.
--
esami di quinta elementare, mia madre..
- signora..
- buongiorno maestra
- la bambina ha fatto un bel tema, scritto bene, la traccia  era a  piacere.. lei ha scritto sull'aborto.. ci sono problemi a casa?

E' rimasto ben poco del femminile selvaggio in walt disney, che pure conosce spettacolari cadute nel sogno, nel lato oscuro, qualche strega malefica, lo stregatto et. et.. le tre fate, però, sono interessanti:
buone sono buone, ma poi sono brontolone, ingenue, pasticcione.. ed anche risolutive, caparbie, protettive, sono anziane, e sono giovani, sono sagge.
Sanno piangere e sanno ridere.
Conservano, insomma, quello che potrebbe essere un vero corredo di donna.

mercoledì 27 aprile 2011

Io vivo spettinata,

perchè tutte le cose veramente belle di questa vita spettinano.
Mafalda - Quino
--
echelevuoidire?????


ridere e vivere e ridere

domenica 24 aprile 2011

Laicità

Si lo so, è Pasqua e non si dovrebbero infrangere tabù... scambiarsi gli stessi libri, avere rapporti sociali non protetti scambiandosi opinioni, idee..
Ma la laicità si può prevenire: parlando con persone che hanno posizioni diverse dalle nostre usiamo sempre l'intolleranza!
--
flagello Cortellesi

sabato 23 aprile 2011

E' abbreviato

Ho cucinato questi dolcetti - pastiere - piccole come pasticcini - sono venute bene - speciali.
L'impasto l'ho fatto con mia madre, la sfoglia l'ho stesa con mio figlio e c'era sporco ovunque e molto molto disordine.
Intanto - esci un pò in giardino a mamma -  ha deciso che doveva seminare stucco e ne ha anche steso un bello strato sul cocciopesto e le ha prese di santa ragione.
Allora abbiamo dovuto farci il bagno e poi asciugarci e rivestirci e fare una lavatrice di panni sporchi - stucco in polvere.
a quel punto c'è rivenuta fame ed ho cucinato.
- leggi a mamma
- lievito, un cucno
--
un cucno..

venerdì 22 aprile 2011

D'antan, come me

Sono andata a  farmi la ceretta, musica a  palla, ma va bene così che mi distraggo..
ahhhahhahhaha, a far l'amore comincia tu
- raffa?
- si è lei , l'ha rifatta con Bob Sinclair
- ah!
aspetto - quasi finisce la canzone,
- ma questo bobsinclair quando canta?
- posa tutto e comincia a ridere
- ma bobsinclair è un dj
- ahhhhhhh
--
però raffa è molto avanti.. se lui ti porta su un letto vuoto, il vuoto daglielo indietro a lui..
comincia tu..
--
quando sono così parigina e leggera lo deve sapere tutto il mondo!

Partner

Mi hanno parlato di lei... Michelina, non so quanti anni abbia, ma ha molto vissuto.
Guardava la televisione, vi si discuteva di italiane famose nel mondo - due donne lo facevano - all'improvviso una dice all'altra: ma non sono loro che hanno reso famosa l'Italia, l'hanno fatto quelle silenziose, quelle che la mandano avanti tutti i giorni, quelle a cui nessuno dà voce...
Lei ci pensa - nel marasma di chiacchiere inutili che si fanno - la cosa la colpisce - e lo racconta a sua figlia..
--
Michelina la inseriamo nel partenariato perchè è una delle voci che contano, quando bisogna contarsi...
sono loro che ci rendono famose nel mondo?

giovedì 21 aprile 2011

I fatti non parlano da soli

I valori di un periodo sono influenzati dai fatti circostanti: la verità storica è a metà del continuum tra fatti privi di valore e valori non ancora trasformati in fatti.
E. Carr - sei lezioni sulla storia
--
le cose più care - "Siamo noi che abbiamo il sole in tasca ogni mattina. Noi!”
--
a chi ti da dell'utopica, tu gli dici: non sono io che sono idealista sei tu che per giustificare il tuo utilitarismo mi chiami così!
E come dice Vinicio: "ancora proteggi la grazia del mio cuore" che sa l'amore e la sua pratica!
--
ovunque proteggi

lunedì 18 aprile 2011

Che vita è questa? Che vita sarà?

E' da considerare un vero e proprio sintomo della nostra condizione il fatto che non esista dolore più intenso che la memoria del dolore.
M. Cruz - I brutti scherzi del passato
--
mai più saggezza, mai più...cercando di dimenticare il dolore, come e perchè e chi l'abbia causato...
Ma non si può. Che bisogna aver memoria, la stessa dello storico, che inanella i fatti analizzandoli,  facendone materia di elaborazione, di senso. Perchè è possibile dare nome e cognome agli accadimenti.
Già!
--
sento i racconti delle donne - tutti diversi e tutti uguali - non hanno un motivo per non stare curve - eppure, se c'è un rimedio io corro da te...
il rimedio

mercoledì 13 aprile 2011

We're joined and we're one with the human face

Ella, perchè non v'era dubbio sul suo sesso, visita la casa che,finalmente,  non era più sua da almeno 100 anni (...) La sua educazione ha attraversato 400 anni ma sembra sia passato solo un giorno. (...) Però lei è cambiata, non è più travolta dal destino; da quando ha deciso di dimenticare il passato ha scoperto che la sua vita comincia.
- Perchè sei triste?
- Non sono triste, sono felice. Guarda.
--
Orlando
--
Perchè ora, amici? Oggi, dopo tutto il nostro parlare? Accendo la tv e vedo pochi minuti finali di "Orlando".
Se vai verso il mondo, il mondo viene verso di te...

martedì 12 aprile 2011

Potenze del carattere, impotenze degli animi...

there but for fortune

Show me the prison, show me the jail
Show me the prisoner, whose life has gone stale
And I'll show you, young man,
With so many reasons why
there but for fortune, go you or I......mm.mm

Show me the alley, show me the train
Show me the hobo, who sleeps out in the rain
And I'll show you, young man,
With so many reasons why
there but for fortune, go you or I, mm.mm

Show me the whiskey, stains on the floor
Show me the drunkard, as he stumbles out the door
And I'll show you, young man
with so many reasons why
there but for fortune, go you or I, mmm,mm

Show me the country, where the bombs had to fall
Show me the ruins of the buildings, once so tall
And I'll show you, young land
with so many reasons why
there but for fortune, go you and I, you and I.

lunedì 11 aprile 2011

Mora e campa!

Prima abbassa la spazzola, poi il fon, mi guarda:
- sai come ti vedo? sei selvatica, anzi selvaggia.
- no hai detto bene, selvatica, come sono, e salva.
--
Esperienze terribili ci fanno riflettere se non sia per caso terribile colui che le ha vissute. Nietzsche F
Ma quand'anche fosse, si può sempre scappare, no?
:-))
--
moresca
O Lucia miau miau
gatta canta janchiata
quanno cucula antrasatta
fa' cu tia cuccurucuccu
rucca rucca
fa' la rota
gira 'ntuorno aiza cora
bene mia
miau miau cuccurucuccu
gatta e cucula 'ncalora
scioscia tua fuculara
Giorgetiella vo' abballara
Trava 'mpietta ce ha menata
tua bellezza negrecata
alla pietta 'nnammurata
tuzzulea la pretiata
vocca tua
'nzuccarata
occhi tua zizza tua
cula tua
Giorgetiella disperata
cchiù nun passa la nuttata
tozza capa e fa' sospira
a tua porta vo' trasira
Falla trasa pe' sta senga
brutta schiava ca mò venga
luna 'nciela cresce e ammanca
fa' la rota e nun se stanca
fa' la rota
va' e viena
addeventa luna chiena
panza priena
lassa attizza sta lucerna
core tosta de piperna
ma cchiù tosta capa mia
si nun rumpa gelusia
Miette uoglia a la carsella
tutta ciela a pecurella
vienta aiza tua vunnella
crai acqua a catinella
piglia acqua
sta 'nfenesta
arrepara mia tempesta
in tua testa
sette pecure accuvata
fatta bbona la quagliata
cuccuruccu l'ha liccata
comm'a lladra svergognata
tu biata
furtunata
'ncannacata
'ncurunata
sienta cuccuruccu la canzona
vola 'nciela penna de pavona
pavunessa metta sua curona
me sa buona
liuta sona
sona liuta
negrecuta
mora e campa
campa e mora
io mò moro
cuccuruccu miau miau
cuccuruccu miau miau
cuccuruccu miau miau
cuccuruccu miau miau

giovedì 7 aprile 2011

E non ha mai criticato un film senza prima,

prima vederlo..
C'è una parte dei miei possessi che riguarda direttamente la vita sociale, per la quale spendo energie e pensieri quotidiani. Questa mia propensione mi ha riservato gioie ed invasioni e... ti amo Mario.
--
mio fratello è figlio unico

martedì 5 aprile 2011

Very nice

Spingi
naso sul collo.
Soffi,
mi guardi dolce e acquoso.
Very nice
il tuo nome.
--
talvolta i ricordi non c'entrano niente, talvolta seguono strani percorsi..
’I’,  is only a convenient term for somebody who has no real being(...) “Here then was I (call me Mary Beton, Mary Seton, Mary Carmichael or by any name you please – it is not a matter of importance)... Una stanza tutta per se - V. Woolf
Mary Hamilton

sabato 2 aprile 2011

possiamo usare il tagliaerba?

Papà ho risolto il problema!
Sono andato su: mamma apri gli occhi!
Metttiti i tappi per le orecchie così non ti svegli.
Ora che dici...

Se il gioco è truccato..

in modo che non puoi vincere, trovane un altro o inventa il tuo.
Se non vinci perché non conosci le regole, impara le regole.
Se conosci le regole, ma non sei disposto a seguirle, o c'è qualcosa che non va con il gioco o hai bisogno di cambiare qualcosa in te.
Non giocare mezza partita, o hai il senso del tutto o smetti.
Non dovrebbe essere necessario che gli altri  perdano per farti vincere. Se altri devono perderci rivaluta gli obiettivi del gioco.
--
non è vero ma ci credo...quanto mi piacciono certi oroscopi!

venerdì 1 aprile 2011

Mai sottovalutare il potere della negazione

Secondo l'uso stabilito, passato a divenire costume - da ban legge - banale.
Coraticum sta per cuore - è forza d'animo - fa sì che non ci si sbigottisca nei pericoli, che si affronti consideratamente rischi, che non ci si abbatta per dolori fisici o morali, che si sopporti gli infortuni e simili.
--
american beauty
--
Sono qui a guardare da vicino, a non fermarmi a ciò che sembra.
Complessità, in un letto di rose.

giovedì 31 marzo 2011

Di sua materia

Si è ciò che si canta
il corpo si fa dimora
si fa gola, diaframma,
silenzio, soffio, respiro
pausa
--
il canto ha fatto la prima educazione
identità
che mi porto appresso
ovunque decida di stare al mondo.

mercoledì 30 marzo 2011

Come?

Così incontro le anime
con grande intensità
mentre vado all'abbraccio
credendo che sarò accolta e ritorno curva
nel dolore di chi viene cacciato indietro
--
accadono cose che non sapevo
che mai avevo considerate
di cui devo chiedere grazie
--
una estrela aparecer

martedì 29 marzo 2011

La felicità della scoperta

l'amarezza della perdita
Slava Polunin
--
blue canari
bluecanari snowshow

Blue canari di ramo in ramo, gorgheggi al vento il tuo richiamo.
Blue canari attendi invano che torni al nido chi andò lontano...
Ogni fior del mio giardino, sullo stelo si è reclinato ed ascolta intimidito la tua favola accorata...
sopra i rami del gran pino dal tuo nido dimenticato s'ode a sera disperato il richiamo era partito.
Blue canari che affidi al vento le tristi note del tuo tormento.
--
sempre sia il mio cuore aperto ai piccoli
uccelli che sono il segreto del vivere
qualsiasi loro canto è meglio del sapere
e gli uomini che non li sentono sono vecchi

sempre la mia mente vaghi affamata
intrepida assetata e agile
e anche s'è domenica il torto sia mio
ché se la gente ha ragione non è giovane

e che io non faccia mai nulla di utile
e il mio amore per te sia più che sincero
perché nessuno giammai fu così stolto
da non attirarsi con un sorriso il cielo
E. E. Cummings
--
non è che facciamo parte della stessa tribu?

Slava's

Finalmente!
Trovo il fiato giusto per scrivere di te.
Com'è vero che le cose piccole piccole hanno un gusto, un odore tutto loro...
lo riconoscerei in capo al mondo
lo riconosco.
--
elenco di cose piccole piccole

mas que nada ballata sotto la neve
piano piano
uno con orecchie da coniglio che urla ahhiaiaiiaiiaiiiaiiiaaa
una scopa
una ragnatela
palloni, ma proprio paloooooni
la tua stessa mano che ti accarezza nell'addio
neve in coriandoli, da tirarti addosso, come un bambino, quando arriva la fine.
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visione di cose piccole piccole
la tua stessa mano
ahiaiiaiiiaiiiaaaa
menininha

domenica 27 marzo 2011

Possessi

a serious man
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Un amico mi ha inviato questo scritto, il libro l'avevo letto e mi era piaciuto, era pieno zeppo di immagini in movimento, mi era sembrato di vedere un film. Ricordo chiaramente che mentre lo stavo leggendo mi tornò alla memoria un quadro molto famoso la zattera della Medusa. Ho poi scoperto leggendo del libro (uau! ed io pensavo di aver fatto qualcosa di speciale...) che doveva tornare alla memoria proprio lei.

Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti! No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera, tu stai con loro e ti salverai.
Oceano mare - A. Baricco
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Vedrò la rondine sfiorare l’erba mi getterò sull’argine di un fiume e guarderò i pesci sguisciare tra le canne. Gli aghi di pino mi si stamperanno nel palmo delle mani. La mi aprirò e porterò alla luce tutto quello che ho fatto qui; qualcosa di duro.
Perché qualcosa di duro è cresciuto in me attraverso le estati , gli inverni, sulle scale, nelle stanze da letto. Non voglio come Jinny, essere ammirata. Non voglio che la gente, quando entro io, alzi gli occhi con ammirazione. Voglio donare e voglio che mi si doni, e voglio solitudine in cui svelare i miei possessi (…) Salirò nella mia stanza ed accarezzerò le mie cose, chiuse nel cassettone: le mie conchiglie, le mie uova, le mie erbe strane. Darò da mangiare ai miei colombi e allo scoiattolo (…) così gradualmente rivolterò la cosa dura che mi è cresciuta qui nel fianco.
Le Onde - V. Woolf

sabato 26 marzo 2011

Le pietre giammai


colomba, che possono sapere dell'amore?
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paloma
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Sono stata minerale, fossile, ciottolo, gemma, masso, sasso, roccia, macigno, selcio
non va bene per me!
Vanno bene i viaggi e le avventure, anche da ferma.
Le scoperte, le genti, le strette di mano, le persone che si accalorano, quelle che gli leggi in faccia un sentimento uno sdegno, un fremito, la vita.. quelle che non si nascondono e non ti aspettano al varco silenziose.
Vanno bene per me i pianti, perchè la vita è complicata e non si sa mai che risposta dare;
va bene che mio figlio abbia fiducia nel mio sguardo impreciso ed umano;
va bene sentire dove è bene andare...quello che è giusto e quello che si deve se è fatto della materia dei tuoi sogni.
I miei sogni.. passo dopo passo pollicina vai e torna a casa - la tua vera - ogni volta che devi.