mercoledì 15 giugno 2011

Mare aperto o dell'abbondanza

Graziosa teoria - è un testo lungo e perciò lo spezzetto - così arriva meglio - a pensierini!
E' una questione di sguardi e di possessi!
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"Forse quando il professore insisteva un po’ troppo enfaticamente sull’inferiorità delle donne, non si preoccupava tanto della loro inferiorità, bensì della propria superiorità.
La vita per entrambi i sessi (...) è ardua, difficile, una lotta incessante. Richiede forza e coraggio giganteschi. Più di ogni altra cosa, forse, creature dell’illusione quali siamo, richiede fiducia in se stessi.
Senza fiducia in noi stessi siamo come neonati nella culla. E come possiamo generare questa qualità imponderabile, e tuttavia così preziosa, nel modo più veloce? Pensando che altre persone siano a noi inferiori. Credendo di avere qualche superiorità innata - può essere la ricchezza, il rango, un naso dritto, o il ritratto del nonno fatto da Romney (perché non c’è limite ai patetici espedienti dell’immaginazione umana) - rispetto ad altre persone. Di qui l’enorme importanza per un patriarca che deve conquistare, che deve governare, di poter credere che un gran numero di persone, metà razza umana in verità, sia per natura inferiore a lui. Deve essere proprio una delle fonti principali del suo potere." (...)

"Per secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell’uomo. Senza questo potere, la terra sarebbe ancora probabilmente palude e giungla. Saremmo ancora a scalfire sagome di cervi su frammenti di ossa di montone e a barattare pietre focaie con pelli di pecora o con altri semplici ornamenti che colpissero il nostro gusto non sofisticato.  (...) Qualunque possa essere il loro uso nelle società civilizzate, gli specchi sono indispensabili per ogni azione violenta ed eroica. Ecco perché Napoleone e Mussolini sostengono con tanta veemenza l’inferiorità delle donne; perché se queste non fossero inferiori, gli uomini cesserebbero di ingrandirsi.

Virginia Woolf -Una stanza tutta per sè

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