giovedì 16 giugno 2011

Mare aperto o dell'abbondanza e non ho finito!

segue dal post precedente...
Questo serve a spiegare in parte il bisogno che tanto spesso gli uomini sentono delle donne. E serve a spiegare la misura del loro disagio se colpiti dalla critica femminile; l’impossibilità per la donna di dire questo libro è brutto, questo dipinto manca di personalità, o qualunque altra cosa, senza suscitare molto più dolore e molta più rabbia di un uomo che esprimesse le stesse critiche. Perché se lei comincia a dire la verità, la figura nello specchio si rimpicciolisce; viene diminuita la sua idoneità alla vita. Come potrà continuare a giudicare, civilizzare gli indigeni, emanare leggi, scrivere libri, vestirsi a festa e sproloquiare ai banchetti, se non riesce a vedersi a colazione e a cena almeno il doppio di quanto è realmente?

L’idea dello specchio è di importanza suprema perché potenzia la vitalità, stimola il sistema nervoso. Eliminatela, e gli uomini potrebbero morire, come il drogato privato della cocaina. Ammaliate da quella illusione, pensavo, guardando fuori della finestra, metà delle persone per la strada si affretta al lavoro. Ogni mattina indossano cappotto e cappello sotto i suoi raggi piacevoli. Cominciano la giornata fiduciosi, rinvigoriti, credendosi desiderati al tè della signorina Smith; si dicono mentre entrano nella stanza, io sono superiore a metà delle persone qui, ed è per questo che parlano con quella fiducia in se stessi, quella sicurezza, che hanno avuto conseguenze così profonde sulla vita pubblica e creano note così bizzarre ai margini della mente."

Virginia Woolf - Una stanza tutta per se

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