sabato 27 agosto 2011

Diario di viaggio o della traslucenza

Di giorno bianca ed impermanente di notte leggera come luminaria.
la piazza è grande bella, dialetti conosciuti ed ogni età a sciamare nella notte calda.
La fotografia  mi attraversa come se vedessi dal corpo consunto e traslucido di un insetto: troppa luce.
Trent'anni fa non c'erano gli stradoni e si arrivava con lento viaggio.
Il sud era contadino e colto.
Noi ci siamo più e non sappiamo dirlo.
Neanche più parlare una lingua: la nostra.
In piazza ne riconosco solo brandelli di sintassi.
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e il continente se ne infischia
e non il vento
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 il ballo di San Vito

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