domenica 25 luglio 2010

stadio S. Paolo - la Boca

Eloisa è in una stanza, ingombra di tutto,somiglia in modo impressionante a quello che sapevo. E' piena, precaria, discontinua ed artigiana. Alejandro e Miriam sono Eloisa, non viaggiano nel mondo perchè non c'hanno i soldi, lavorano lì perchè era l'unica cosa che potevano fare ed hanno deciso di farla come un destino, con poesia.
Non vogliono sovvenzioni, conoscono e rispettano la precarietà, supportano ed intendono la diversità.
Stanno alla Boca e cioè stadio S. Paolo - Napoli - trent'anni fa. Abitato male e pericoloso. Non sanno parlare la lingua dell'economia, e rispondono solo se gli chiedi di libri, di storie, di poesia.. non capiscono niente, proprio niente di marketing.
E se invece capissero tutto?
Da Eloisa ci vanno a spendere le anime, quelle che non rinunciano a se stesse, pubblicano e comprano, per pochi pesos, i poeti, i diseredati in cerca di una voce, di giustizia.
E che lingua si parla con le anime?

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