lunedì 26 luglio 2010

la mano de dios

Me la sono voluta io.. ho detto: "in questi dieci giorni niente roba per turisti!"
E cosi mi fanno: "c'è Rodrigo allora!"
Il genere è la quartetaza - così la chiamano qua - o almeno così mi è parso di capire in questa mia full immersion nello sconosciutissimo castegiano.
Rodrigo è una roba a metà tra Gigi D'alessio e Gigione... "capite a mmme!!!"
Tiene i suoi concerti ignudo e tatuato davanti a fans che, uguali uguali all'originale, fanno tutto quello che fa lui - si ignudano e arrivano ai concerti tatuati come cartine geografiche.
Quando canta la mano de dios porta calzoncini sportivi da boxe, ed io timidamente mi chiedo come mai proprio da boxe visto che si parla di calcio. Però non voglio fare la guastafeste, a me mi tocca il cuore comunque! Perchè lui impazzisce cantando maradò maradò, ed io pure!
Al pibe de oro devo l'epifania del primo scudetto del Napoli - non sono ammattita, no! Gli devo la fortuna di avere vissuto una festa barocca e piedigrotta quando queste non esistevano più. A lui, triviale e cialtrone, devo l'aver imparato a ridere e compatire fino alle lacrime. A riconoscere negli altri l'umano che sono.
Onore al genio!

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