lunedì 19 luglio 2010

non è bastardo chi somiglia al suo

Mio figlio ha due amici storici Giovanni Cammisella e Raffaele Borongaldi. Giovanni è comparso subito, sin da quando ha cominciato a parlare. E' un amico fidato, un compagno di viaggi e di esperienze.
Sono andati a Berlino, hanno parlato ai congressi, comprato vestiti eleganti, preso aerei, indossato cravatte, fatto gli attori girovaghi, e contano di fare ancora un tratto di strada assieme.
Conta poco che Giovanni per un certo periodo sia pure morto, con tanto di ubicazione al cimitero: "mamma, sta proprio lì, vicino alla fontanella"!
Ora come ora, mi pare goda della miglior salute.
Il secondo gestisce una avviata attività, un ingrosso di frutta e verdura "l'orto dei longobardi", e mio figlio va pazzo per il suo muletto che sposta i cassoni dal deposito al negozio.
A lui, se gli amici non sono bizzarri o non hanno un qualche talento, non piacciono.
Se li raccatta qua e là, scegliendoli senza pregiudizi, poi li segue, ne parla in continuazione, li ama per sempre.
Per Sergio, di mestiere parcheggiatore abusivo, ha una vera e propria passione. Chiede al nonno di andarlo a salutare e si preoccupa di non vederlo...
Aspetta, tutto eccitato, che sbuchi da dietro una macchina per chiedergli: "com'è andata oggi?" e quello risponde: "bene, tu mi porti fortuna" snocciolandogli anche il guadagno giornaliero: "24 più 53".
Poi, si porta le dita agli occhi e rifà lo stesso gesto verso Emanuele dicendogli: "amico, ci vediamo domani".

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