lunedì 27 settembre 2010

A partire da

Mi capita qualche volta di osservare i piedi della gente. Al bar, a scuola, in metropolitana.
Sono le volte che non mi vanno giù occhi, mani, capelli, spalle - non mi voglio mischiare - guardo in basso - costruisco una storia - una che posso raccontare.
Una fatta di passi - uno alla volta - ritmo, andature, passaggi, movenze, gradi e decisioni.
Tracce, calpestii...scarpe.
Perchè il sostare, le parole, le desiderate parole, anche quelle, oggi, non le posso attraversare.
Perchè c'è un uomo - un uomo - osserva il poster e parla tra sè - questo c'è, questo me l'hanno levato - gli parla, gli chiede, se ne allontana ed avvicina, così solo per mettere a fuoco.
Calzini bianchi e pantofole.

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