"A differenza dell’autobiografia, che lavora sui ricordi, sulla loro messa in forma all’interno di una narrazione, di un senso compiuto, la scrittura che vuole spingersi “ai confini del corpo”, in prossimità delle zone più nascoste alla coscienza, si affida a frammenti, schegge di pensiero, emozioni, che compaiono proprio quando si opera una dispersione del senso."
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La scrittura che tenta di portare alla luce il “mare ribollente delle cose non dette” non è, come qualcuno potrebbe pensare, un “genere”, nonostante l’evidente parentela con la diaristica, le lettere, l’autobiografia. Non prevede tecniche né codici particolari. Nel medesimo tempo, si può dire che attraversa tutti i “generi”, producendo dislocazioni, modificazioni del linguaggio, nuove costellazioni di senso.
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Anche gli effetti sono vari e molteplici: non solo estetici, né solo conoscitivi, ma anche
formativi e in senso lato
terapeutici. Inoltre, restituire alla storia, alla cultura, alla politica, passioni e accadimenti considerati ad esse estranei – l’”altro”, l’impolitico, l’astorico, ecc.- può essere un modo per entrare in una relazione inedita con la società in cui viviamo, indurre senso di responsabilità e desiderio di cambiamento.
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La ricaduta è perciò doppia: sulla storia personale e sulle relazioni sociali. In modo particolare, interessa la
scuola, in quanto luogo dove l’organizzazione precoce dell’individuo può essere coattivamente “ripetuta”, o, nel migliore dei casi, “ripresa” per aprirsi a nuove soluzioni.
Ci sono domande, emozioni, vissuti che si affacciano nell’infanzia e che, per non aver trovato risposte o parole per essere detti, sembrano aver fatto naufragio. Sono rimasti, rispetto alla scuola, ai suoi saperi, alle sue norme, il “
fuori tema”.
Lea Melandri
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"L'altro, l'impolitico, il fuori tema" sono i miei temi.
Ovvero "ciò che si pone dalla stessa base, soggetto che si propone di trattare, frase musicale all'inizio di una composizione che verrà poi ripresa e sviluppata.
I miei temi sono lacerti, di stomaco, di fegato, tessuto di polmone, di cuore, fibre, roba spugnosa, porosa, che trasuda.
Senza accanimenti, ma anche senza posa.
Sono accompagnamento, sono musicali, sono stanchezza e spinta, sono affidarsi, venire meno e rinvenire.