Per abitudine, cultura e cecità usiamo conchiglie come strumenti, armi, soldi, decorazione.
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Umori, sudori.
Tutto è intriso, trasuda di immobile, si sgretola con regolarità e rumore, e crolli di calcinacci.
E lo posso anche sopportare.
Ma la tristezza no, perchè il mio cuore mi ha data già per morta ed ha chiesto ai medici: datemi una certezza.
Non me la posso permettere, perchè quando l'ho vista in faccia ho pensato: ora che sono morta come vivo?
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Sono.
Sono tutte loro.
Vado col passo incerto e con quello certo.
E l'occhio mi si ferma, da dietro alla finestra, là, dove deve.
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