lunedì 7 dicembre 2015

World Wildilife Fund












- Agata?
- Sei arrabbiata?
- mmmmmmm!
- Perchè?
- Perchè non c'è niente di eroico o di speciale, è solo odore, forse tenera attitudine, un guardare pietoso ed indulgente... talvolta spensieratezza e risate e allegria...
- A chi raccontare le primavere a cui forse prelude, se non a pochi fidati cuori?

Piena di grazie

E' primavera -
niente esposizione o celebrazione di lutti
la strada è di campagna, la strada è in discesa o in salita
ma noi abbiamo un cane o una compagnia.
Non ci sono muri su cui proiettare ombre
immagini inevitabilmente sfocate.
Nessuna precisa scrittura.
---
E io ti bacerò
perchè mi piace la tua bocca e il tuo sapore
e tu anche lo farai
per i motivi che saprai trovare.
---
E ti amerò
perchè è facile come un respiro
mica lo so il perché -
ma è così che si fa
in un tempo di gratitudine e consolazione.



venerdì 4 dicembre 2015

Una lista di nomi...











Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride
e te, lo scemo che passa
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro
De Andrè - Bentivoglio
---

---

da "il Memoriale" di Aldo Vella

Si muove la veste
la Madonna muove gli occhi
la Madonna piange
le escono le lagrime!

Li Madonni si mòvi ...mo' veni li tarramoti...!

la Madonna è diventata di carne!
Muove il dito...
la mano...
le labbra ...parla

quisse'è lu tarramoti...!
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Racconta: "e poi ogni giorno sulla sua bocca con rabbia motivata dalla sua ossessione recitava con bestemmie una lista di nomi e cognomi, tutti nomi veri: tutti i nomi del paese."

mercoledì 2 dicembre 2015

!?


!
che io possa...
che tu possa...
dritti di fronte all'evidenza
vacillare
e cadere
come si conviene.
---
Punti sospensivi
includono
separano
attendono
congiuntivi
?

lunedì 30 novembre 2015

Scriviamo e pensiamo

- Agata?
- mmmmm, stanotte un sacco di sogni e poi sveglia all'alba...
- poi?
- mi affaccio sul patio, su questa nebbia d'autunno che si fatta fredda e pungente e penso a scendere giù, a farmi un caffè a scrivere di sogni, a pensare.
- e?
- è!!!
- è... cosa?
- E' quando le parole le pensi solo quando stai scrivendo perché sfuggono alla aleatorietà delle conversazioni e si fanno della tua stessa carne, del tuo stesso alito, davvero.













Grazie alla parola ci rendiamo liberi, liberi dal momento, dalla circostanza assediante e istantanea. Ma la parola non ci pone al riparo, né pertanto ci crea, anzi, il suo uso eccessivo produce sempre una disgregazione; per mezzo della parola vinciamo il momento e subito dopo siamo vinti da esso, dalla successione di momenti che superano il nostro assalto senza lasciarci rispondere. È una continua vittoria, che alla fine si trasforma in sconfitta.

E da questa sconfitta intima, umana, non di un singolo uomo ma dell’essere umano, nasce l’esigenza di scrivere. Si scrive per rifarsi della sconfitta subita ogni qualvolta abbiamo parlato a lungo.

La vittoria, del resto, può darsi solo dove si è subita la sconfitta, nelle stesse parole. Queste stesse parole avranno ora, nello scrivere, una diversa funzione: non serviranno più il momento oppressore, non serviranno più a giustificarci di fronte all'assalto del momentaneo, bensì, partendo dal centro del nostro essere raccolto in se stesso, ci difenderanno di fronte alla totalità dei momenti, di fronte alla totalità delle circostanze, di fronte alla vita intera.

C'è nello scrivere un trattenere le parole, come nel parlare c'è invece un liberarle, un distaccarsi da noi. Scrivendo si trattengono le parole, le si fanno proprie, soggette a ritmo, contrassegnate dal dominio umano di chi in questo modo le maneggia.

Maria Zambrano

lunedì 16 novembre 2015

Per concludere, in memoria di...

In un contesto europeo in cui si promuove l’occupazione femminile non si possono ignorare le conseguenze dell’arrivo dei figli sull’attività professionale delle donne. Se da un lato, infatti, l’Italia fatica a raggiungere l’obiettivo, sancito dal trattato di Lisbona, di un’occupazione femminile al 60%, si nota che anche in Francia, paese assai più performante, l’occupazione delle donne sia ancora sensibile all'età e al numero di figli presenti nel nucleo famigliare. E’ per questo motivo che appare auspicabile una maggiore condivisione delle responsabilità familiari e professionali tra le donne e gli uomini in entrambi i paesi.
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Valeria Solesin
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- Agata? Ho detto invaso!!!
- Ah ok! Lavoro, figli, lavoro, figli, lavoro, figli....come petalo di margherita
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mercoledì 4 novembre 2015

Omaggio al poeta



In questi giorni si fa un gran parlare di Pasolini come un nostro contemporaneo,
pochi sanno quello di cui si parla perché non è che Pasolini sia un granché letto.
Però vale la pena farlo.
Così faccio omaggio al mio amico che ha scritto di vuoti di memoria e che ha letto il mio complotto particolare - con esso dialoga - con intelligenza - moderatamente.

lunedì 2 novembre 2015

Carissimi umani











Anche se fuori tutto è fantastico la la la la la la la la la lalla...canticchio perché sono contenta e perché sono pop. E sono contenta che mi sia venuta a trovare e che se ne sia andata, che poi se ci penso bene non se ne è andata.
E' apparsa e poi è scomparsa... chi dice che non stia lì pronta, ove mai ne avessi bisogno. E' poco più di una sensazione e non voglio disturbare questo stato di svelamento, separazione, passaggio, mediazione..un viaggio inatteso.
A scanso di equivoci l'ho chiamata Carolina - la serpe Carolina - e so che viaggia lì nell'angolo del giardino tra l'orto e il muro che separa dai morti - morticelli. Con rito solenne e semplice  -di questa stagione - ho tagliato il filo in più parti, ognuna ha fatto il suo tempo, ognuna ha cavato il respiro e gli ha dato forma in scultura di gocce, la mattina se le porta via - brumosa.
Con rito semplice ho scavato, ripulito, raccolto e regalato quanto raccoglievo. Con la mano sul cuore ho girato attorno ad ogni addio, ad ogni arrivederci.
Sogno di un piccolo albero di ulivo carico di frutti.
Carissimi umani io sono il frassino

sabato 31 ottobre 2015

Se chiudi gli occhi un istante


- Agata?
- mmmmm?
- Se segui la mia mente...
- ahiaiai! Mi sa che non seguo la mente di nessuno...e sono pure preda dei venti
- Ahi!Pure? E... sei... preoccupata?
- No
- No?
- Sono come un cipresso piantato nel terreno, radici profonde e chioma lunga e...
- E?
- Faccio streching.

mercoledì 28 ottobre 2015

Envie del guardar splendente...



- Agata????
- fffffffff....
- sempre lo stesso?
- mm mmm...
- va bé - dai - può capitare...
- ma lo sa che non sono perfetta? Sono solo - fortunatamente - felice -  ogni volta - felice... di stare al mondo, di mangiare una pizza, di ridere con gioco di bambina, di affezionarmi alle piante, di lavorare, di muovere i piedi, di abbattere mura: felice e contenta - che mi guarda storto a fare? 
- Tu che pensi, che ti guarda storto a fare?
- Mah, io penso che soffre. Soffre, e, non ci può pensare...che  lì, giorni e giorni e caldo e malumori e, e arrivi tu. E ti accarezzano con lo sguardo. E ti prendono la mano, ti stringono come una sorella, che sei sorella - e sai la cura che ci vuole con tutto, con le parole. Non le porti lì e le usi a caso...e allora ne viene il bene, lo sguardo largo, e viene meno il giudizio. E chi si permette? 
- Ecco qua! hai fatto tutto tu!!
- Io????  Io rido rido rido perché mi chiamo Agata e splendo.



La semplice etimologia di questa parola è vertiginosa. Infatti tanto consueto è il sentimento dell'invidia da essere scorto e descritto nell'azione archetipica del guardare male, con sguardo bieco.
da una parola al giorno

domenica 25 ottobre 2015

E poi arriva la mattina...

Qui siamo salvi, i vivi e i morti, per un quasi. Ciascuno sa dell’altro, vivente o di alcune generazioni precedenti, tantissimo, ma non tutto; sa soltanto quasi tutto. Così ogni umano qui trova un’inconsapevole salvezza dall'occhio e dal giudizio altrui in quel“quasi”, che impedisce la perfezione della conoscenza totale, spietata, di esseri portati a realtà di natura.
E De Lea












- Quasi pieno, quasi vuoto, quasi pronto, quasi manchevole, quasi immaginabile, quasi bello, quasi finito, quasi giusto, quasi...
- Agata?
- Un attimo, ho quasi fatto.
- Cosa?
- Ho fatto quasi tutto quello che si doveva. Come fosse un compito. Non mi sottraggo e non sottraggo...quasi madre, quasi bambina, quasi quasi...fino allo sbotto che perde tutto e in un istante illuminato dice parole in urla, parole che sono del tutto e non del quasi. E, il tutto, come posso sostenerlo? Tutto brutto, tutto manchevole,  tutto senz'amore e io sono tutta un dolore tutta una cattiva madre tutto un andare, tutto un dirlo.
- Agata?
- E poi arriva la mattina con la sua quiete.

mercoledì 21 ottobre 2015

Risonanza

"Non cerco quello di cui ho bisogno ma lo faccio esistere..."
Carla Lonzi









"Ognuna di noi ha un complotto particolare. Non molti, ogni volta uno solo. 
Saperlo scorgere è un’arte di guerra. Così il colloquio o alleanza va verso quella che risponde al proprio complotto, che corrisponde a questo e che a questo porta forza. 
Non si può dire genericamente “relazione tra donne”; si può dire relazione con alcune donne che portano forza, che permettono di pensare e di portare a termine il proprio complotto."
A. Putino

lunedì 19 ottobre 2015

E io ci provo, attraverso..











"Se da un oggetto ti aspetti un'immagine postuma, in nessun caso devi fissarlo. Devi attraversarlo".
P. Handke
---
- ed io ci provo...attraverso.
- Agata, tu?
- Si, io. Perché?
- Non ti credo.
- A stare nella sabbia - come sola io so - si impara un sacco - ad esempio che il limite è una possibilità. Ma poi non so davvero. So solo che cerco la superficie liscia della tua pelle, la cerco nel ricordo più vicino che ho...e negli occhi punge qualcosa che non chiamo lacrima perché ho pudore per le lacrime.

domenica 18 ottobre 2015

Sarà...

l'istinto di sopravvivenza! :-)
---
Le donne ci amano per i nostri difetti. 
Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, 
anche la nostra intelligenza.
Oscar Wilde

lunedì 12 ottobre 2015

Encantada...

da questa poetessa in erba.

A rotelle tu sbatti contro il muro
Per la poetessa più preferita
Le rose sono rose
le rose sono blu
ma la cugina preferita sei tu!
Sei carina sei O.K.
sei la cugina che vorrei!!
Non voglio l’oro
non voglio l’argento
voglo un’amica al 100%
Come la barca lascia la scia
ti lacio la mia firma
Omerovic Fatima
Sei carina sei vivace
sei l’amica che mi piace!!!
Tu scendi dalle stelle con i patini
a rotelle tu sbatti contro il muro!
e ti fai male al culo!

domenica 11 ottobre 2015

Non...

riconoscendosi nella cultura maschile, la donna le toglie l'illusione dell'universalità'
Carla Lonzi

Ma cosa si intende quando si parla di genere? Perché questa parola fa così paura, tanto che ormai in molti suggeriscono che sia meglio non usarla? Gli studi di genere dicono semplicemente che buona parte delle differenze che caratterizzano l’esperienza di donne e uomini non è inscritta nei nostri geni, ma è prodotta dalla società. È forse scritto nel DNA delle donne che debbano subire passivamente violenza da parte degli uomini? È un destino biologico che debbano svolgere lavori meno prestigiosi degli uomini o essere pagate di meno, o che non possano affermarsi nei percorsi scientifici o nel mondo della politica? È naturale che le donne debbano indossare il burqua o viceversa esibire il proprio corpo sulle copertine dei giornali o sul web? O d’altra parte, è legge naturale che gli uomini non possano prendere il congedo per occuparsi dei figli, non siano in grado di occuparsi delle attività domestiche o della cucina (quando non è quella di Master Chef)? È forse parte del loro corredo biologico non trattenersi dal fare commenti volgari nei confronti delle donne che camminano per strada o dal praticare molestie nei confronti delle colleghe? Gli studi di genere ci parlando di questo. E la forza di questo discorso è dirompente. Perché nel momento in cui affermiamo che queste differenze (e le disuguaglianze che ne conseguono) non sono naturali, diciamo anche che è possibile cambiarle. Che è possibile pensare ad una società diversa, dove gli uomini e le donne non siano riconosciuti e valutati in base al loro corpo, ma piuttosto alle loro singole (e diverse) individualità. La campagna contro la “teoria del gender” è una battaglia contro la possibilità che il mondo cambi e diventi meno squilibrato, perché il superamento delle asimmetrie preoccupa chi di esse si nutre.

Barbara Poggio è prorettrice dell’Università di Trento con delega alle politiche di equità e diversità ed è responsabile del Contro studi di genere

giovedì 8 ottobre 2015

No doubts!

come una stagione di cattivo tempo la violenza sulle donne abita tra noi

Interdetti

A noi ragazzini piacevano le parole,
specie la parola “coscia”,
infilavamo la parola “mano” nel suo plurale,
ignoravamo la parola “angoscia”.
---
In segreto un segreto di sé si svuotava
E diveniva la voce dell’estate nel paese,
La croce di qualche mese, la virtù schiava,
liberata dalla più mascherata delle offese.
E. De Lea





mercoledì 7 ottobre 2015

Comme des Garçons

In Italia...aumenta la violenza tra le mura domestiche: i maltrattamenti in famiglia sono passati da 751 nel 2004 a 1.479 nel 2014 (+ 96,9%); gli omicidi volontari da 27 a 34 (+25,9%); i casi di abuso dei mezzi di correzione da 129 a 289 (+124%). Ma se la brutalità casalinga sembra colpire allo stesso modo maschi e femmine, è soprattutto sul corpo delle bambine che si consumano i reati sessuali: su 962 stupri denunciati l’anno scorso l’85% hanno colpito bimbe e ragazze. E sono state loro, nell’80% dei casi, il bersaglio prediletto della pornografia minorile, un reato in cui le vittime in dieci anni sono cresciute del 569,4% (+24% nel 2014). Non si tratta di eccezioni: in questo tipo di delitti - compresi gli atti sessuali con minorenni (+ 20,3%) e la corruzione di minorenni (+ 41,6%) - la percentuale delleunder 18 colpite non scende mai sotto il 78%.
Repubblica del 07/10/2015



mercoledì 30 settembre 2015

la vita ha un suo dolore...indecifrabile

merlo becco giallo
melograno.
Dillo anche tu -
che tremi.
T'ho sognata - viva
nuda
di carne.
Viva -
nel tuo letto
parlavi.
Ho chiesto starai?
...
Quanto starai?
...
Parliamo.

martedì 22 settembre 2015

l'Avellaneda

Lunedì, 3 febbraio
Mi dava la mano, e non avevo bisogno d’altro. Mi bastava per sentirmi accolto. Più che baciarla, più che stare vicini, più di ogni altra cosa, mi dava la mano, e questo era amore.
Mario Benedetti

- Agata?
- Mmm?
- Spaesata?
- Per niente..sto salda. Sotto sabbia cosa vuoi che stia spaesata? Solo mi sembra che le cose s'aggiustino: pomeriggi felici, tante cose da fare..
- non cantare vittoria che poi t'abbatti...
- no..è solo che ogni centimetro fuori dalla sabbia mi aiuta col respiro.

domenica 20 settembre 2015

Meglio sapere


"Quello che cerco di descrivere è che è impossibile uscire dalla propria pelle ed entrare in quella altrui. La tragedia di qualcun altro non è mai la tua stessa."
Diane Arbus

giovedì 17 settembre 2015

E non usare più...

-la parola vuoto, né la parola memoria. Punto.
-Uso tutto quello che devo, quando devo. Punto.
--
Il giorno in cui lei se ne va
o il giorno in cui resta
sono ugualmente supremi -
l'esistenza ha un'ampiezza stabilita
partita, o in casa.
Emily Dickinson
---
A confermare tutti gli studiosi
nella giusta opinione
che l'eloquenza è quando il cuore
non ha una voce da offrire
Emily Dickinson
---
Il tempo passa -
lo dico gaia a quelli che soffrono ora -
sopravviveranno -
c'è un Sole -
a cui essi non credono ora -
Emily Dickinson

mercoledì 16 settembre 2015

Preoccupante come se...

Come se il mare separandosi
Svelasse un altro mare,
questo un altro, ed i tre
solo il presagio fossero
d'un infinito di mari
non visitati da riva -
il mare stesso al mare fosse riva -
questo è l'eternità.
Emily Dickinson
--
ricetta:
prima pesa
poi  
sbuccia parole -
fai piano 
piccoli danni
e
nel dire tutta una vita 
chiedi
se trent'anni sono una vita
se dieci erano pochi 
per sapere
se e quando saresti caduta.
Non erano pochi.
--
Difendere l’allegria come una trincea
difenderla dallo scandalo e dalla routine
dalla miseria e dai miserabili
dalle assenze transitorie
e da quelle definitive

difendere l’allegria come un principio
difenderla dallo sbalordimento e dagli incubi
dai neutrali e dai neutroni
dalle dolci infamie
e dalle gravi diagnosi

difendere l’allegria come una bandiera
difenderla dal fulmine e dalla malinconia
dagli ingenui e dalle canaglie
dalla retorica e dagli arresti cardiaci
dalle endemie e dalle accademie

difendere l’allegria come un destino
difenderla dal fuoco e dai pompieri
dai suicidi e dagli omicidi
dalle vacanze e dalla fatica
dall’obbligo di essere allegri

difendere l’allegria come una certezza
difenderla dall’ossido e dal sudiciume
dalla famosa patina del tempo
dalla rugiada e dall’opportunismo
dai prosseneti della risata

difendere l’allegria come un diritto
difenderla da Dio e dall’inverno
dalle maiuscole e dalla morte
dai cognomi e dalle pene
dal caso
e anche dall’allegria
Mario Benedetti

domenica 30 agosto 2015

Per ogni spinta...

Cuci una federa per ogni ricordo, mettili a dormire


Cuci una federa per ogni ricordo, mettili a dormire,
dai loro il sonno di un lenzuolo di lino.
L’edera rende la notte verde.
Una mela cade sull’erba ma tu imbastisci e cuci.
Servono aghi e forbici. Serve precisione.

Antonella Anedda
--
per ogni desiderio, per ogni incompiuto sguardo,
per il poeta che ho vagheggiato d'essere, per la piana forza, 
per il brillare senza fede.
--

Marisa Monte -  Bem que se quis

venerdì 7 agosto 2015

Spesso

- Agataaaa?
- Uffff, che c'è, sei di malumore?
- sono nel buco, no?
- già, ma come per Alice, piedi piantati e testa libera...
- sappi che ogni tanto faccio prove, e esco, solo un po', così  per vedere come va..
- e come va?
- va... che il buco è spesso
- nel senso del tempo o in quello della pienezza?
- in tutti e due!

« La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità. La vita è profonda nella sua semplicità. »

C. Bukowski

martedì 2 giugno 2015

...e poi la pietà!

Come nelle parole di Bernadita Rakos - "Una grande responsabilità, dire a chi viene con aspettative: c’è chi si cura di voi, chi patisce per voi, chi si ricorderà un vostro gesto, il vostro passare. " Ma non c’è consolazione, passeremo invano.
---
Malinconia, ombra, traccia, complessità, intensità, fragilità.
Riconosco in altri da me, somiglianze.
Il silenzio, la solitudine, linguaggio dei segni, dolore e dramma per la morte di chiunque.

domenica 24 maggio 2015

La casa silvestre

- Agata?
- papà...
- com'è quando ti rubano le cose?
- Papà... sto qui sotto cosa vuoi che ne sappia? Mento.
- Tu mettilo pure a posto, lì però ci vado a vivere io e me ne curo.
- Cosa dirti? Torno sotto, mi seggo in poltrona, quella di lei, e...piango.
   Solo.
---

Cuando me pierdo en la viña
armando mis jugarretas
yo soy la feliz Violeta
el viento me desaliña.

lunedì 20 aprile 2015

La gota sopra la ringhiera

Un bacio. Ed è lungi. Dispare
giú in fondo, là dove si perde
la strada boschiva che pare
un gran corridoio nel verde.

Risalgo qui dove dianzi
vestiva il bell'abito grigio:
rivedo l'uncino, i romanzi
ed ogni sottile vestigio...

Mi piego al balcone. Abbandono
la gota sopra la ringhiera.
E non sono triste. Non sono
piú triste. Ritorna stasera.

(...)
E non sono triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino...
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino...

Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani...
Guido Gozzano
--
Appena il tempo
per dirci tutto l'amore e finire,
che è già primavera
e s'appoggiano le mani sull'erba
e gli occhi sul melograno in fiore...

lunedì 9 febbraio 2015

Ed io te l'ho fatto fare

rinnegare la poesia
spezzare il ritmo
conseguire l'andamento
separando
nel vuoto che ci contiene
un albero una panca
una piazza lunare.
Di astronave
sei fatta -
pronta a chiudere nei cassetti
mondi
altri.
Ed io te l'ho fatto fare,
quello che sei.
Per sapere
digerire
ed aver voglia di
assaporare
ancora
ancora
ancora.

domenica 1 febbraio 2015

Onde telluriche

RITORNO
SALGO (nello spazio, fuori del tempo)
L ’acqua il vento
la sanità delle prime cose –
il lavoro umano sull'elemento
liquido – la natura che conduce
strati di rocce su strati – il vento
che scherza nella valle – ed ombra del vento
La nuvola – il lontano ammonimento
del fiume nella valle –
e la rovina del contrafforte – la frana
la vittoria dell’elemento – il vento
che scherza nella valle.
Su la lunghissima valle che sale in scale
la casetta di sasso sul faticoso verde:
la bianca immagine dell’elemento.
La tellurica melodia della Falterona. Le onde telluriche. 
Dino Campana
--
Terremoti.
Onde e terremoti
composizioni paratattiche
estremi vertici di prigionie.
--

“Valle, conca di pietre bianche.
Va vecchia la donna,
con abiti sprovvisti, per non tornare.
Le scarpe, la spilla. E i fiori,

giovanili mondi
negli occhi, nel finire.

Cadenzato il respiro, vuoto.
Sentiti alberi, amati alberi.

Fracassato viso, rigagnolo lento
dove non è il tornare, assunta primavera”.
Mario Benedetti (da Pitture nere su carta, Mondadori, 2008)

lunedì 26 gennaio 2015

Vorrei delle vacanze...

Regni
Se io potessi scegliere
di nascere in qualche altra forma
senz’altro sceglierei
di appartenere al regno vegetale.

Il regno animale
è oltremodo incerto,
nomade obbligato
e sempre all’erta.

Vorrei delle vacanze
dal concetto e l’idea.

Ondeggerei
come una snella palma
o lentamente crescerei
come una pianta d’edera.

Risplendereicome orchidea o rosa,
o durerei castagno,
quercia, olivo.

Nessun regno vive di più nel sole,
nessuno cresce di più con il vento.

Essere solo foglia,
sopra e sotto, serena nervatura,
linfa, radice e accrescimento
attaccato alla terra,
attento al cielo.
Blancha Luz Pulido
--

Tempo di vacanze, di vuoti, di distanze.
Agata!
Ecco quel trasalire...
Si, sto qua.
Eppure no.
In questa altalena
che si gioca tra uno sguardo
fintamente attento e l'occhio dovuto
infilo il fittone
porto i rami tra le stelle.

giovedì 22 gennaio 2015

Arti decorative

L’acqua la insegna la sete.
La terra- gli oceani trascorsi.
Lo slancio – l’angoscia -
La pace – la raccontano le battaglie -
L’amore, i tumuli della memoria -
Gli uccelli, la neve.
Emily Dickinson
-
La bambina
appende tutte le decorazioni 
al ramo più vicino.
C.Van  Den Heuvel
Appendere le decorazioni ...
mettere cose nella mia vita
imparare le cose
e metterle al loro posto 
e poi mischiare tutto...
mischiarle 
finché si può.