domenica 25 ottobre 2015

E poi arriva la mattina...

Qui siamo salvi, i vivi e i morti, per un quasi. Ciascuno sa dell’altro, vivente o di alcune generazioni precedenti, tantissimo, ma non tutto; sa soltanto quasi tutto. Così ogni umano qui trova un’inconsapevole salvezza dall'occhio e dal giudizio altrui in quel“quasi”, che impedisce la perfezione della conoscenza totale, spietata, di esseri portati a realtà di natura.
E De Lea












- Quasi pieno, quasi vuoto, quasi pronto, quasi manchevole, quasi immaginabile, quasi bello, quasi finito, quasi giusto, quasi...
- Agata?
- Un attimo, ho quasi fatto.
- Cosa?
- Ho fatto quasi tutto quello che si doveva. Come fosse un compito. Non mi sottraggo e non sottraggo...quasi madre, quasi bambina, quasi quasi...fino allo sbotto che perde tutto e in un istante illuminato dice parole in urla, parole che sono del tutto e non del quasi. E, il tutto, come posso sostenerlo? Tutto brutto, tutto manchevole,  tutto senz'amore e io sono tutta un dolore tutta una cattiva madre tutto un andare, tutto un dirlo.
- Agata?
- E poi arriva la mattina con la sua quiete.

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