ho fatto il buco e mi ci sono infilata dentro. Mi chiamassero pure, io rispondo, e faccio tutto quello che devo, ma da qua dentro. Mi posso muovere quando voglio. Ma non è ora. Ogni volta che riapro gli occhi ho fatto sogni diversi, e qualcuno ho anche pensato che fosse vero..
-Agata
-Papà
-sei ancora una ragazzina
-Non è così
-Perché non vieni? Che ci fai sempre in quel buco?
-Perché me lo chiedi ora?
-Hai avuto le risposte?
-Qualcuna…
ho messo le radici, fittoni. Sembra che niente
mi possa smuovere. Ferma. Ecco cosa sono, una donna ferma. Dalla mia fermezza
intreccio il cuore del mondo. Il tempo scorre nelle mie vene e il suo colore è
quello di Agata.
Agata sta nella vicinanza?
Agata sta nel freddo della sabbia di notte. Ha tutte le
forze, ha tutte le risposte, ha tutti gli sguardi, ma non sa pregare. Non sa
recitare salmi: sa cantare e sa piangere.
Si gira e incrocia l’occhio dentro la cabina.
-Chi sei?
Si sente un rumore di cose che cadono, un’imprecazione
ca..!!!
-Chi sei?
Una voce bassa risponde, non si capisce niente.
Non ti sento…
Ma che vuoi?
Sapere chi sei.
Fatti miei..
Ok!
Ok.
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