domenica 12 dicembre 2010

Stratega

Il trucco da adottare con un corpo sotto assedio
è far muovere le cose,
farsi giocoliere
nell'istante
in cui tutte le sfere sono in aria,
una vorticosa polka di asteroidi e lune,
conoscere la metrica delle viscere,
calibrando spintoni borborigmi
e brontolii del commercio
nei luoghi dove il sangue
incontra il sentimento.

Paura.
Gelo nelle giunture,
reumatismo primordiale.

Invidia.
Il midollo che gela
in igloo senza finestre.

Rimpianto.
Il tempo si ferma in gola.
Un ricordo che punge come una lisca
del mare.

Collera.
Vecchia amica.
Che dichiari al mondo
che io esisto.
Il trucco è costringerti all'angolo
nominandoti.
Annaffiare le piante.
Fare una passeggiata.
Abitare il verbo.
Arhundhati Subramian
--

Ho parole che mi serro furiosamente in gola, parole da cuore stretto, da strada sterrata. Quelle della selvatica, dell'ingenua, della miracolosa..
Ma abito da qualche tempo laddove il sangue incontra il sentimento. Potrebbe sembrare un posto scomodo e talvolta è così difficile, che sono sperdutamente umana.
Ma è il posto più libero che conosco, quello dove mi sento: sono liquida, sono persa e salva.
Dal lato vivo delle cose.

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