Ho creduto che le mie prime mille parole ce le avesse un mago, che me le avesse rubate.
Per sette lunghi anni sono stata in silenzio, per poi riprendermele.
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Zia Teresa era una donna dai modi garbati. Signora aggraziata e gentile che con voce gracidante raccontava questa favola.
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C'era una volta una principessa, altezzosa.
Un giorno, mentre si fa intrecciare i capelli, viene a sapere di un principe in pericolo, segregato ed ammaliato, l'unico modo per liberarlo è rimanere in silenzio, sette anni, senza curarsi di se stessa. Se ne innamora e decide di stare zitta.
Alla fine dei sette anni lo aspetta sulla soglia così com'è: silenziosa - senza altezze.
Appena lui la vede le dice: sciù, per un uomo come ti sei ridotta! E se ne va.
La principessa si dispera e, si dispera. Ma poi vive e parla e rivive - diventa bella come una volta - di più.
Ed il principe viene a sapere di questa bellezza sconosciuta, la vede e decide che deve sposarla.
Così le porta catene d'oro, pietre preziose e diamanti che lei utilizza per le sue galline, per il suo pozzo..
Il principe la prega di andare nel suo castello ed ella accetta, a patto che lui le costruisca un ponte tutto d'oro. Così una bella mattina s'appresta a percorrerlo, ma metà del tragitto trova una spina, si ferma e dice: mi pungo il piede e me ne torno indietro!
Dopo molto insistere il principe si fa nuovamente avanti e lei allora gli chiede di arrivare in una bara sotto la sua finestra, solo così l'avrebbe ricevuto.
Quando lo vede nella bara gli ricorda chi ella fosse: sciù, per una donna come ti sei ridotto!
Ed il principe non crede alle sue orecchie ed ai suoi occhi e le dice di amarla.
Infine dopo molti anni - che nelle favole passano come fossero bruscolini - i due si sposano.
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