giovedì 11 novembre 2010

Invettiva

Ecco, quello che urge deve essere detto!
Quello è educazione sentimentale delle nuove donne.
Quelle che stiamo facendo ora. Che stiamo sgravando, partorendo, crescendo ora.
Quelle già fatte, che si possono ancora salvare, perché hanno piedi veloci ed intelligenze.
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A tutte le escort, le veline, ai prosciutti pensanti che, con criterio, parlano con il corpo, alla immensa controparte.
Amen!
All’accademia di centimetri che prende spazio, tempo, anima.
Amen!
A chi lo consente, a tutte noi.
Amen!
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La messa è finita, il rito compiuto, il sacrificio ha sanguinato.
Ora, in questa vita spesa ad emigrare da noi stesse, richiamiamo il cuore, il corpo pesante, le energie e torniamo a casa.
Spose cadavere, torniamo a casa!
Ossa, ossicine, sballottate, danzanti, disarticolate, disarmate.
Siamo scheletri, o lo diventiamo, consumate dalla vita a cui ci avete educate.
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Sono venuta a vedere quanto resisto!
Quando la stanchezza sarà passata, forse, ricorderemo la fatica del cammino.
Quando la vita sarà passata, forse, sarò libera.
Molto si è allenato il mio cuore, il nostro, alla contrattura.
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Hei!?? Altro clima, altro che guardate.
Voi, dico a voi..altra metà!
Sento lontananze, soffro lontananze, che non so più dove cercare.
Molte offese hanno impiegato il giusto tempo, e fatto male.
Ho smesso di andare verso.
Eppure poteva essere le giusta misura, eppure poteva valere per tutti.
Oppure no?

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