Un'amica mi ha ricopiata da uno scritto di Borges; è che sono fortunata, sono la tigre che preme, la sua unghia sulla mia guancia.
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Andava e veniva, delicata e fatale, carica di infinita energia, dall'altro lato delle salde sbarre e tutti la guardavamo.
Era la tigre di quel mattino, a Palermo, e la tigre dell'Oriente e la tigre di Blake e di Hugo e Shere Khan, e le tigri che furono e che saranno e insieme la tigre archetipa, poichè l'individuo nel suo caso, è tutta la specie.
Pensammo che era sanguinaria e bella.
Norah, una bambina, disse: è fatta per l'amore.
J.L. Borges - Storie della notte
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