Addivenni, diventai, giunsi - finalmente - con la mia voce.
Che è argentina, calda, e intensa ed ardita.
E' voce complicata e semplice allo stesso tempo, talvolta la patisco, talaltra mi sorprende.
Teme, come tutte, i colpi di freddo e per questo la curo come so, con l'amore.
Non è arrabbiata, ora, perchè si leva dalla sostanza molle e si culla le parole giuste, si dà un destino.
E che nessuno osi suggerirmi cosa posso e non posso, raccontarmi quale sia la mia condizione, quale il mio male, la mia follia.
Sono la mia stessa prigione e la mia libertà, per scelte, forza d'animo, amori, ardori..
Llegai, si, llegai, ma non tornai.
Seppure questo possa sembrare.
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