lunedì 4 novembre 2013

Sul tema della distanza...

su quello della paura, sulle costruzioni impossibili.
Ritorno sui  passi  di questi giorni a toccare tutto quello che è stato aspro.
Un esercizio necessario?
Me lo chiedo perchè quando lo faccio lo so che mi viene la stretta al cuore e a me quella è l'unica cosa che proprio non piace.
Penso di si.
In ogni caso non comincio da questo, ma da 150 desideri da scrivere  - non me ne è venuto in mente neanche uno finora. E' perchè il desiderio tocca gli spigoli; allora non lo si può annunciare.
Il passo, sull'argomento pulsante, si è fatto arduo, che nello stare in bilico tra l'innocenza necessaria a sostenere la fiducia e lo stringere il pugno a mantenere la realtà qualche volta il respiro è mancato.
D'altronde mi chiedo perchè fare ancora una volta lo sguado visionario, ce l'ho tutta questa forza?
Mi rispondo così: "Essere del tutto scemo mentre la primavera è nell'aria" (...) "perchè io credo che la vita non sia un paragrafo e la morte non è una parentesi" - E.E.Cummings.
E' che a voler essere precisi non è una forza è una necessità..
Non voglio immaginare: "voglio vedere dal vero stavolta dove questo pensiero ci porta".
Vengono cose piccole, desideri piccolipiccoli, e doni da formica.
Non soffierò da sola.

Desideri:
voglio scrivere per qu-re
voglio proprio vedere stavolta...
voglio soffi un vento
voglio sia un viaggio
voglio un passo saldo
voglio registrare cedimenti
voglio allenarmi a cedere
voglio le parole tra noi leggere
voglio desiderare.

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