Grazie fra.
Notte fra.
Sono qui - in questo cielo d'autunno, né troppo freddo né troppo caldo.
Davanti alla casa silvestre e posso sentire nettamente le voci di antenati.
Ulivi, e questa casa con il suo muro speciale, con la parola muro scritta in greco dal nonno.
Così forse è più solido.
Da stasera parte la costruzione del muro a secco, basso.
Intanto, non lo so fare. Dovrò imparare.
Imparo sempre da sola. Questo è un vero peccato, perché è bello imparare insieme.
Sotto gli ulivi la terra è d'argilla e camminare sull'argilla è un po' come camminare sugli scogli.
In questo sono brava.
Non so niente del piantare, non so niente dell'aspettare veramente, non so niente di ulivi, di orto, di cicli lunari.
Ma sono quasi pronta.
Dovrei prendere le cose e trasformarle in movimento, in energie e viaggio. Scrive Fossati:
"E non si regala l'intelligenza e la compagnia e non è il caso di aspettare, mai più."
sabato 9 novembre 2013
lunedì 4 novembre 2013
Sul tema della distanza...
su quello della paura, sulle costruzioni impossibili.
Ritorno sui passi di questi giorni a toccare tutto quello che è stato aspro.
Un esercizio necessario?
Me lo chiedo perchè quando lo faccio lo so che mi viene la stretta al cuore e a me quella è l'unica cosa che proprio non piace.
Penso di si.
In ogni caso non comincio da questo, ma da 150 desideri da scrivere - non me ne è venuto in mente neanche uno finora. E' perchè il desiderio tocca gli spigoli; allora non lo si può annunciare.
Il passo, sull'argomento pulsante, si è fatto arduo, che nello stare in bilico tra l'innocenza necessaria a sostenere la fiducia e lo stringere il pugno a mantenere la realtà qualche volta il respiro è mancato.
D'altronde mi chiedo perchè fare ancora una volta lo sguado visionario, ce l'ho tutta questa forza?
Mi rispondo così: "Essere del tutto scemo mentre la primavera è nell'aria" (...) "perchè io credo che la vita non sia un paragrafo e la morte non è una parentesi" - E.E.Cummings.
E' che a voler essere precisi non è una forza è una necessità..
Non voglio immaginare: "voglio vedere dal vero stavolta dove questo pensiero ci porta".
Vengono cose piccole, desideri piccolipiccoli, e doni da formica.
Non soffierò da sola.
Desideri:
voglio scrivere per qu-re
voglio proprio vedere stavolta...
voglio soffi un vento
voglio sia un viaggio
voglio un passo saldo
voglio registrare cedimenti
voglio allenarmi a cedere
voglio le parole tra noi leggere
voglio desiderare.
Ritorno sui passi di questi giorni a toccare tutto quello che è stato aspro.
Un esercizio necessario?
Me lo chiedo perchè quando lo faccio lo so che mi viene la stretta al cuore e a me quella è l'unica cosa che proprio non piace.
Penso di si.
In ogni caso non comincio da questo, ma da 150 desideri da scrivere - non me ne è venuto in mente neanche uno finora. E' perchè il desiderio tocca gli spigoli; allora non lo si può annunciare.
Il passo, sull'argomento pulsante, si è fatto arduo, che nello stare in bilico tra l'innocenza necessaria a sostenere la fiducia e lo stringere il pugno a mantenere la realtà qualche volta il respiro è mancato.
D'altronde mi chiedo perchè fare ancora una volta lo sguado visionario, ce l'ho tutta questa forza?
Mi rispondo così: "Essere del tutto scemo mentre la primavera è nell'aria" (...) "perchè io credo che la vita non sia un paragrafo e la morte non è una parentesi" - E.E.Cummings.
E' che a voler essere precisi non è una forza è una necessità..
Non voglio immaginare: "voglio vedere dal vero stavolta dove questo pensiero ci porta".
Vengono cose piccole, desideri piccolipiccoli, e doni da formica.
Non soffierò da sola.
Desideri:
voglio scrivere per qu-re
voglio proprio vedere stavolta...
voglio soffi un vento
voglio sia un viaggio
voglio un passo saldo
voglio registrare cedimenti
voglio allenarmi a cedere
voglio le parole tra noi leggere
voglio desiderare.
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