lunedì 1 febbraio 2016
Essere nel mondo...
(...) la necessità di fare concatenamenti, di desiderare, di essere nel mondo. Un mondo, dice amareggiato Deleuze, catastrofato, in cui è importante, proprio in quanto catastrofato, trovare il comico, ricercare l'amico. L'amicizia (F) è ricondotta da Deleuze alla fedeltà, ma l'amicizia è prima di tutto fondata su un pre-linguaggio in comune, che rende le parole dell'altro fruibili, capibili, decifrabili (esistono persone che parlano e che non si capiscono anche quando dicono cose semplicissime come «passami il sale»), e bisogna essere comici, tra amici («Gli amici sono Gianni e Pinotto»), guardare le disgrazie del mondo e trovare insieme un motivo per stare bene, per andare avanti. L'amicizia, del resto, è propria della filosofia, il filosofo è l'amico della saggezza, tant'è che si potrebbe sostenere che la grande scoperta greca non sia la filosofia ma l'amicizia e, a ruota, l'agone, la competizione tra uomini liberi.
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