domenica 25 dicembre 2016

Halleluia perfette e infrante






Questo mondo è pieno di conflitti e pieno di cose che non possono essere unite ma ci sono momenti nei quali possiamo trascendere il sistema dualistico e riunirci e abbracciare tutto il disordine, questo è quello che io intendo per alleluia. La canzone spiega che diversi tipi di alleluia esistono, e tutte le alleluia perfette e infrante hanno lo stesso valore. È un desiderio di affermazione della vita, non in un qualche significato religioso formale, ma con entusiasmo, con emozione. (...)
L. Cohen

domenica 11 dicembre 2016

Allons enfants



- Agataaaaaaa?
- Siiiiii?
- Vabbè te lo dico... che gli elettrodomestici potessero essere rivoluzionari, io ci credevo già. 
La lavatrice ad esempio cosa non ha significato nella vita delle donne? Tempo per sè e un alleviare la fatica della schiavitù in cui siamo costrette!  Che potesse significare tanto anche nella mia vita - e chi lo avrebbe mai pensato..
- Agata cos'è tutto questo bucato steso?
- Libertà!

lunedì 28 novembre 2016

Manifestazioni














Ritratto di donna

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.

Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un’ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.

Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.

Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor di Dio.
*
da Ogni caso (1972) Wisława Szymborska, Vista con granello di sabbia – Biblioteca Adelphi

domenica 16 ottobre 2016

Scorte

mi sono riavvicinata al viso
- cara faccia e occhi -
potrei
annotare i segni
svelta e
cadere.
Stare in piedi
guardare alla finestra
con gli occhiali spessi di ora
- gli stessi di allora -
solo che non c'erano finestre
a cui affacciarsi, gite da fare...
solo viaggi impossibili
che riescono ora.
Portiamo del miele, non tanto...
solo se fosse al latte allora andrebbe bene tanto
ne mangeremmo insieme prima di partire.

venerdì 7 ottobre 2016

Botanica Fantastica



“Scrivere con parole semplici ed elementari, essere sinceri; scrivere solo quando si ama non soltanto le cose che si scrivono ma, soprattutto, coloro che le leggeranno…” (Goffredo Parise)

martedì 13 settembre 2016

PPPolitica

Se posso telefonare a mia madre,
a mio padre, e chiedere da routine
come state? Che fate? Credimi
è per culo, se mia sorella sta bene
se riesce a uscire e a entrare da casa,
prendere suo figlio a scuola, convinciti,
è per culo. La terra dove lo tengono
il culo, quello vero, non è terra
è modificata da altro materiale,
scarto territoriale altrui, dal saldo
positivo su conti correnti sconosciuti.
Se passa l’autobus in orario, segnatelo,
è per culo, se la vicina quarantenne
muore troppo presto è chimica.
Arrivare in tempo al lavoro o non morire
hanno lo stesso numero di probabilità.
Restare vivi è culo, è matematica.
Gianni Montieri

lunedì 29 agosto 2016

Tutt'apposto!

- Agata?
- Si?
- Tutt'apposto?
- Il mondo si è spostato, ribaltato, specchiato. Sto dall'altro lato, quello opposto.
  Hai presente il buco in cui vivo?
- Si.
 Beh! Prima ero a testa in su, ora sto a capasotto...
- Mamma!!!!
- No, non a lei... non la scomodiamo, che sta orizzontale.

martedì 21 giugno 2016

Dal 2012 con furore!

E' amabile...
Ballerino di tarantella  per il suo saggio scolastico, con alterne fortune; una spinta ad Alina e...
- sei fuori dallo spettacolo!
- lo prometto non lo farò più e...
- sei dentro allo spettacolo!
- Mamma ma non è perché non la sapevo fare....

Tane










Come vivere? - mi ha scritto qualcuno,
a cui io intendevo fare
la stessa domanda.

Da capo e allo stesso modo di sempre,
come si è visto sopra,
non ci sono domande più pressanti
delle domande ingenue.

da Scorcio di secolo
di Wislava Szymborska

mercoledì 8 giugno 2016

All'inizio e alla fine

- Agata?
- si chiamerà descansos, sai quegli altari al ciglio delle strade? Sosta e preghiera. Sono tracce. Le scriviamo all'inizio e poi alla fine, diverse, ma uguali. Vedo da questa finestra fiori di melograni, il giardino. Vedo un bosco e poi un terrazzo che conduce lo sguardo alla valle, la immagino piena di nuvole, come un mare, o brumosa nell'alba o sfocata agli occhi nei pomeriggi estivi. Un prato di mortella.
- Agata, la mortella non può essere a prato!
- E chi lo dice?


mercoledì 27 aprile 2016

Aorta

Ricompongo gli strappi
sulle porte trovate per caso
ripetutamente -
e per caso dipinte.
L'orologio segna le ore
allo stesso modo.
Scorro in rose petali nature
a salvare quello che non ho cercato
che arriva
ospite inatteso
alla mia porta.

domenica 28 febbraio 2016

Filo

- Agata?
- Mmmmm, che c'è? Stavo sognando... sulla casa in costruzione c'era un filo.
- E...
- Io lo prendevo e te lo davo. Certo era tutto arravogliato, ma tu lo prendevi dalle mie mani e lo davi ai ladri.
- E come lo sai che erano ladri?
- Me l'hai detto tu!

lunedì 15 febbraio 2016

Ahora



La scrittura viene con la voce.
Tutti i giorni o di rado. Mentre fai altro, magari.
Mentre...
richiami
---
- Agata?
- Mamma? Lo vedi? Finalmente il nome!
- Chi ti autorizza, Agata, chi ti riconosce?
- Mamma - come hai fatto ora - dolcemente - chiamami Agata.

mercoledì 3 febbraio 2016

Andare nel mondo...












Ha una sua solitudine lo spazio,
solitudine il mare
e solitudine la morte,
eppure tutte queste son folla
in confronto a quel punto più profondo,
segretezza polare,
che è un’ anima al cospetto di se stessa:
infinità finita.
Emily Dickinson



lunedì 1 febbraio 2016

Essere nel mondo...

(...) la necessità di fare concatenamenti, di desiderare, di essere nel mondo. Un mondo, dice amareggiato Deleuze, catastrofato, in cui è importante, proprio in quanto catastrofato, trovare il comico, ricercare l'amico. L'amicizia (F) è ricondotta da Deleuze alla fedeltà, ma l'amicizia è prima di tutto fondata su un pre-linguaggio in comune, che rende le parole dell'altro fruibili, capibili, decifrabili (esistono persone che parlano e che non si capiscono anche quando dicono cose semplicissime come «passami il sale»), e bisogna essere comici, tra amici («Gli amici sono Gianni e Pinotto»), guardare le disgrazie del mondo e trovare insieme un motivo per stare bene, per andare avanti. L'amicizia, del resto, è propria della filosofia, il filosofo è l'amico della saggezza, tant'è che si potrebbe sostenere che la grande scoperta greca non sia la filosofia ma l'amicizia e, a ruota, l'agone, la competizione tra uomini liberi.

domenica 31 gennaio 2016

Je desir



Finora si è parlato di desiderio astrattamente perché si è isolato un oggetto che si suppone essere l’oggetto del desiderio, e allora si può dire ‘desidero una donna, desidero partire per un viaggio…’ E noi dicevamo (Deleuze e Guattari) una cosa semplice: non si desidera mai veramente qualcuno o qualcosa. Si desidera sempre un ‘insieme’.

Qual è la natura dei rapporti tra gli elementi perché ci sia desiderio, perché diventino desiderabili? Dice Proust, non desidero una donna, ma desidero anche un ‘paesaggio’ che è contenuto in quella donna, un paesaggio che forse neanche conosco, ma che intuisco e finché non ho sviluppato questo paesaggio non sarò contento, cioè il mio desiderio non sarà compiuto, resterà insoddisfatto.

Quando una donna dice ‘desidero un vestito’ è evidente che non lo desidera in astratto. Li desidera nel suo contesto, nella sua organizzazione di vita. Il desiderio non solo in relazione a un paesaggio, ma a delle persone, i suoi amici o no, la sua professione. Non si desidera mai qualcosa di isolato. Ma ancora, non desidero neanche un insieme, desidero in un insieme.

In altri termini non c’è desiderio che non scorra in un concatenamento. Di modo che il desiderio per me è sempre stato…. Se cerco il termine astratto corrispondente, è ‘costruttivismo’. Desiderare è costruire un concatenamento, costruire un insieme. L’insieme di una gonna, di un raggio di sole…di una strada, il concatenamento di un paesaggio, di un colore. Ecco cos’è il desiderio. E’ costruire un concatenamento, significa costruire una regione. Concatenare.

Il concatenamento è un fenomeno fisico, è come una differenza. Perché accada qualsiasi evento c’è bisogno di una differenza di potenziale e ci vogliono due livelli, bisogna essere in due, allora accade qualcosa. Un lampo o un ruscelletto e siamo nel dominio del desiderio.

Un desiderio è costruire. Tutti passiamo il nostro tempo a costruire. Per me quando qualcuno dice ‘desidero la tal cosa’ significa che sta costruendo un concatenamento.

Il desiderio non è nient’altro.