giovedì 26 ottobre 2017
giovedì 19 ottobre 2017
Melannurca
- Agata?
- Destinare un tempo al destino.
- Agata, sconsolante questo tuo accanire...
- Cosa fare..c'è uno spiffero, e confusione. Io accenno.. poi dico: proprio!
Nomino per nominare - a galla - mi pare, di aver detto.
Schiva e intermittente - parole di una lingua straniera che parlo - parlo parlo parlo. A fare? Prosa. Si dovrebbe andare uscire non stare. Che la mano non chiama più per nome dito per dito, né muove né stringe né sbatte né trema, né si ferma, né danza.
Oppure
appoggiarsi all'usuale
al consueto.
Inviare
plichi
raccomandazioni
memorie
doni.
O Partire
badare
s-badare
sbiadire
fino in trasparenza.
giovedì 5 ottobre 2017
Mare aperto, o dell'astrusità o delle piume
è andato identico, non è rimasto
niente di quello che eravamo
(aravamo – taglia corretto,
se mima questo, il vetro;
che ha ragione come hanno
ragione le cose trasparenti)
M.Giovenale, in criterio dei vetri, Salerno/Milano, Oedipus, 2007
---
Può sembrare facile, ma una cosa è disegnare il volo, altra cosa disegnarlo per volare e riuscire nell'intento.
---
D’altro canto l’espressione “rimanere con i piedi per terra” in taluni contesti può essere priva di senso e comunque è da considerare discutibile. Osservare un’aquila o qualsiasi altro rapace quando cammina ad ali piegate.
---
La polvere è componente fondamentale dello studio sul volo degli uccelli. Senza polvere si perde equilibrio, non si ha niente da scambiare con l’aria e non si misura il tempo del volo e del tempo dedicato al volo.
G. Marzaioli, da “Il volo degli uccelli” - Giulio Marzaioli
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- Agata, quanto sei astrusa...riposta molto addentro e, recondita, oscura, difficile.
- Ascolto il verso ma non lo comprendo, percepisco il soffio delle piume, ma non rido e sto nella domanda, mani strette in un pugno, non so spiegare il volo, so volarlo.
- Agata, quanto sei astrusa...riposta molto addentro e, recondita, oscura, difficile.
- Ascolto il verso ma non lo comprendo, percepisco il soffio delle piume, ma non rido e sto nella domanda, mani strette in un pugno, non so spiegare il volo, so volarlo.
lunedì 25 settembre 2017
Virginia
- Virginiaaaaaa?????
- si?
- Aiutaci un po' tu, dicci di quella volta in biblioteca,quando hai fatto la ricerca sui libri scritti dagli uomini sulle donne...
- d'accordo: "per secoli le donne hanno avuto la funzione di specchi dal potere magico e delizioso di riflettere raddoppiata la figura dell’uomo. Senza questo potere, la terra sarebbe ancora probabilmente palude e giungla. Saremmo ancora a scalfire sagome di cervi su frammenti di ossa di montone e a barattare pietre focaie con pelli di pecora o con altri semplici ornamenti che colpissero il nostro gusto non sofisticato. I superuomini e la mano del destino non sarebbero mai esistiti. Lo Zar e il Kaiser non avrebbero mai portato una corona, né l’avrebbero mai persa. Qualunque possa essere il loro uso nelle società civilizzate, gli specchi sono indispensabili per ogni azione violenta ed eroica. Ecco perché Napoleone e Mussolini sostengono con tanta veemenza l’inferiorità delle donne; perché se queste non fossero inferiori, gli uomini cesserebbero di ingrandirsi. Questo serve a spiegare in parte il bisogno che tanto spesso gli uomini sentono delle donne. E serve a spiegare la misura del loro disagio se colpiti dalla critica femminile; l’impossibilità per la donna di dire questo libro è brutto, questo dipinto manca di personalità, o qualunque altra cosa, senza suscitare molto più dolore e molta più rabbia di un uomo che esprimesse le stesse critiche. Perché se lei comincia a dire la verità, la figura nello specchio si rimpicciolisce; viene diminuita la sua idoneità alla vita. Come potrà continuare a giudicare, civilizzare gli indigeni, emanare leggi, scrivere libri, vestirsi a festa e sproloquiare ai banchetti, se non riesce a vedersi a colazione e a cena almeno il doppio di quanto è realmente?
L’idea dello specchio è di importanza suprema perché potenzia la vitalità, stimola il sistema nervoso. Eliminatela, e gli uomini potrebbero morire, come il drogato privato della cocaina. Ammaliate da quella illusione, pensavo, guardando fuori della finestra, metà delle persone per la strada si affretta al lavoro. Ogni mattina indossano cappotto e cappello sotto i suoi raggi piacevoli. Cominciano la giornata fiduciosi, rinvigoriti, credendosi desiderati al tè della signorina Smith; si dicono mentre entrano nella stanza, io sono superiore a metà delle persone qui, ed è per questo che parlano con quella fiducia in se stessi, quella sicurezza, che hanno avuto conseguenze così profonde sulla vita pubblica e creano note così bizzarre ai margini della mente."
da "Una stanza tutta per sè" Virginia Woolf
martedì 29 agosto 2017
Fagianella
Ogni poesia è misteriosa;
nessuno sa interamente ciò che
gli è stato concesso di scrivere.
Borges
--
lingua
opaca e sapida
retta dallo sfrangio
di similitudini
supponi di essere
lieve
e
abissale
improvvisi
interrompi
non parli
sul fondo
oscilli
dall'orlo
di parti piccolissime.
di parti piccolissime.
lunedì 21 agosto 2017
C'era un omino piccino piccino picciò!
Toccami le mani
dito a dito.
Toccami le ossa.
Falangi, falangine, falangette.
Poi prendi le mie mani e portale al tuo volto.
E dimmi cosa vuoi
cosa ti serve?
Quale carezza
Quale colpo?
Dito a dito
poi il palmo e il dorso e
lento passo
come un gioco per bambini
C’era un omino piccino piccino piccino picciò!
martedì 11 luglio 2017
Che cosa significa la vostra salute?
"Quale antenato parla in me?
Io non posso vivere contemporaneamente nella mia testa e nel mio corpo. Per questo non riesco ad essere una sola persona.
Sono capace di sentirmi un infinità di cose contemporaneamente.
Il male vero del nostro tempo è che non ci sono più i grandi maestri.
La strada del nostro cuore è coperta d'ombra;
bisogna ascoltare le voci che sembrano inutili;
bisogna che dai cervelli occupati dalle lunghe tubature delle fogne e dai muri delle scuole, dagli asfalti e dalle pratiche assistenziali, entri il ronzio degli insetti.
Bisogna riempire gli orecchi e gli occhi di tutti noi, di cose che siano all'inizio di un grande sogno.
Qualcuno deve gridare che costruiremo le piramidi.
Non importa se poi non le costruiremo.
Bisogna alimentare il desiderio.
Dobbiamo tirare l'anima da tutte le parti come se fosse un lenzuolo dilatabile all'infinito.
Se volete che il mondo vada avanti dobbiamo tenerci per mano.
Ci dobbiamo mescolare i cosiddetti sani e i cosiddetti ammalati.
Ehi, voi sani, che cosa significa la vostra salute?
Tutti gli occhi dell'umanità stanno guardando il burrone dove stiamo tutti precipitando.
La libertà non ci serve se voi non avete il coraggio di guardarci in faccia, di mangiare con noi, di bere con noi, di dormire con noi.
Sono proprio i cosiddetti sani che hanno portato il mondo sull'orlo della catastrofe..."
---
alle persone di ogni specie...
tre volte al giorno - al posto della messa
discorsi sui luoghi di incontro,
sul senso e sulla libertà,
su quale umanità,
sul sacro.
domenica 11 giugno 2017
Incroci
-Agata?
-evvabbè notte difficile, ogni tanto ci sta rimettere insieme passioni diverse, il mondo è una farsa senza un profondo sentimento di umanità e un desiderio di giustizia. Qualcuno scriveva un dio delle piccole cose.
Qui riposi tu. Quando ti ho visto mi sono chiesta da dove venisse il tuo sorriso. Da quali incroci di labbra fossero nate le tue braccia. E quali cibi diversi dai miei consumassi. Dove riposi tu, ci sono profumi diversi e lontani. Dove riposiamo noi, ci sono ingredienti comuni per mille piatti diversi. E la bufera d’inverno ci sveglia sempre nello stesso istante”.
Valentina Maria, Harkune jaca---
https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2017/06/08/crescere-innamorarsi-campo-rom
-evvabbè notte difficile, ogni tanto ci sta rimettere insieme passioni diverse, il mondo è una farsa senza un profondo sentimento di umanità e un desiderio di giustizia. Qualcuno scriveva un dio delle piccole cose.
Qui riposi tu. Quando ti ho visto mi sono chiesta da dove venisse il tuo sorriso. Da quali incroci di labbra fossero nate le tue braccia. E quali cibi diversi dai miei consumassi. Dove riposi tu, ci sono profumi diversi e lontani. Dove riposiamo noi, ci sono ingredienti comuni per mille piatti diversi. E la bufera d’inverno ci sveglia sempre nello stesso istante”.
Valentina Maria, Harkune jaca---
https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2017/06/08/crescere-innamorarsi-campo-rom
venerdì 2 giugno 2017
Aprosdoketon
- Agata????
- leggo una parola al giorno, mi diverte assai: i giorni non sono mai uguali e, pare, che l'inaspettato sia fugace e carico di una sola certezza: che nessuno se lo aspetta.
A me nel viaggio inatteso, ogni tanto, capita:
---
(...) per estensione, quindi, l’aprosdoketon non è più solamente l’uso di una parola inaspettata al posto di un’altra, ma è arrivato a essere l’inatteso in generale, ciò che esula dalle aspettative comuni. Per i più romantici, poi, l’aprosdoketon non è solo una figura retorica, ma il concetto stesso che il termine rappresenta: qualcuno è in cerca dell’aprosdoketon, qualcun altro, più abitudinario, magari l’aprosdoketon lo fugge.
Insomma, tutti ci rapportiamo con esso in modo diverso, chi dal punto di vista letterario, chi dal punto di vista esistenziale. E nella sua fugacità, l’aprosdoketon è carico di una sola certezza: che nessuno se lo aspetta.
Testo originale pubblicato su unaparolaalgiorno.it: https://unaparolaalgiorno.it/significato/A/aprosdoketon
- leggo una parola al giorno, mi diverte assai: i giorni non sono mai uguali e, pare, che l'inaspettato sia fugace e carico di una sola certezza: che nessuno se lo aspetta.
A me nel viaggio inatteso, ogni tanto, capita:
---
(...) per estensione, quindi, l’aprosdoketon non è più solamente l’uso di una parola inaspettata al posto di un’altra, ma è arrivato a essere l’inatteso in generale, ciò che esula dalle aspettative comuni. Per i più romantici, poi, l’aprosdoketon non è solo una figura retorica, ma il concetto stesso che il termine rappresenta: qualcuno è in cerca dell’aprosdoketon, qualcun altro, più abitudinario, magari l’aprosdoketon lo fugge.
Insomma, tutti ci rapportiamo con esso in modo diverso, chi dal punto di vista letterario, chi dal punto di vista esistenziale. E nella sua fugacità, l’aprosdoketon è carico di una sola certezza: che nessuno se lo aspetta.
Testo originale pubblicato su unaparolaalgiorno.it: https://unaparolaalgiorno.it/significato/A/aprosdoketon
martedì 30 maggio 2017
Tassonomia del nido 2
Narrazioni,
bivacchi,
indugi
che non tollero più,
droga da bimbi che rifiuto,
voglio una droga più forte,
voglio la muta bevanda
di uno sguardo che intende chi sono –
un nido sconosciuto
introvabile dalla morte
A. M. Carpi
---
- Agata?- Ogni tanto incontro scritture folgoranti. Se fossi un'altra alzerei il cappello con un gesto elegante, cortese, e passerei oltre. Dritto. Puntando lo sguardo in avanti sulla strada, la mia. Uno sguardo alla Mastroianni, ironico, gentile e distaccato. Se fossi...ma non sono. Per questo mi fermo e la guardo.
Un nido, dice
sconosciuto, nomina
introvabile dalla morte, desidera.
---
Tassonomia del nido
lunedì 29 maggio 2017
Chastity end sacrifice
Qual è l'essenza del femminino? Forse la diversità e non la perfezione, e poi siamo in evoluzione, stiamo andando, anche se non sappiamo dove. I. Rossellini
domenica 28 maggio 2017
Esalare
So l'odore di un corpo
appena uscito dal mio
sapeva di sangue e salmastro
So l'odore della morte
So la coda della lucertola
che prendo in mano
con occhi da studioso
dopo averla staccata
in un pomeriggio d'agosto
quando avevo sette anni
So la distanza
so la potenza
so la distrazione
so la volgarità
so che rubare le parole
puzza
---
- Agata?
- Spesso mi sono imbattuta nella pienezza del sé senza averlo consultato.
---
letture consigliate: Questa è l'acqua - D. F. Wallace
(...)
Se siete automaticamente sicuri di sapere cos'è la realtà, e state operando sulla base della vostra configurazione di base, allora voi, come me, probabilmente non avrete voglia di considerare possibilità che non siano fastidiose e deprimenti. Ma se imparate realmente a concentrarvi, allora saprete che ci sono altre opzioni possibili. Avrete il potere di vivere una lenta, calda, affollata esperienza da inferno del consumatore, e renderla non soltanto significativa, ma anche sacra, ispirata dalle stesse forze che formano le stelle: amore, amicizia, la mistica unità di tutte le cose fuse insieme. Non che la roba mistica sia necessariamente vera. La sola cosa che è Vera con la V maiuscola è che sta a voi decidere di vederlo o meno.
Questa, credo, sia la libertà data da una vera educazione, di poter imparare ad essere “ben adattati”. Voi potrete decidere con coscienza che cosa ha significato e che cosa non lo ha. Potrete scegliere in cosa volete credere. Ed ecco un’altra cosa che può sembrare strana, ma che è vera: nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti non c’è posto per una cosa come l’ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di dio o una cosa di tipo spirituale da adorare – sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici – è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza.
È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana.
Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti.
Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base. Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo.
E il cosiddetto “mondo reale” non vi scoraggerà dall'operare con la configurazione di base, poiché il cosiddetto “mondo reale” degli uomini e del denaro e del potere canticchia allegramente sul bordo di una pozza di paura e rabbia e frustrazione e desiderio e adorazione di sé. La cultura contemporanea ha imbrigliato queste forze in modo da produrre una ricchezza straordinaria e comodità e libertà personale. La libertà di essere tutti dei signori di minuscoli regni grandi come il nostro cranio, soli al centro del creato. Questo tipo di libertà ha molti lati positivi.
Ma naturalmente vi sono molti altri tipi di libertà, e del tipo che è il più prezioso di tutti, voi non sentirete proprio parlare nel grande mondo esterno del volere, dell’ottenere e del mostrarsi. La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificanti e poco attraenti. Questa è la vera libertà. Questo è essere istruiti e capire come si pensa. L’alternativa è l’incoscienza, la configurazione di base, la corsa al successo, il senso costante e lancinante di aver avuto, e perso, qualcosa di infinito.
(...)
La Verità con la V maiuscola è sulla vita PRIMA della morte. È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è acqua, questa è acqua.” È straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento. Questo vuol dire che anche un altro dei grandi luoghi comuni finisce per rivelarsi vero: la vostra educazione è realmente un lavoro che dura tutta la vita. E comincia ora. Auguro a tutti una grossa dose di fortuna.
appena uscito dal mio
sapeva di sangue e salmastro
So l'odore della morte
So la coda della lucertola
che prendo in mano
con occhi da studioso
dopo averla staccata
in un pomeriggio d'agosto
quando avevo sette anni
So la distanza
so la potenza
so la distrazione
so la volgarità
so che rubare le parole
puzza
---
- Agata?
- Spesso mi sono imbattuta nella pienezza del sé senza averlo consultato.
---
letture consigliate: Questa è l'acqua - D. F. Wallace
(...)
Se siete automaticamente sicuri di sapere cos'è la realtà, e state operando sulla base della vostra configurazione di base, allora voi, come me, probabilmente non avrete voglia di considerare possibilità che non siano fastidiose e deprimenti. Ma se imparate realmente a concentrarvi, allora saprete che ci sono altre opzioni possibili. Avrete il potere di vivere una lenta, calda, affollata esperienza da inferno del consumatore, e renderla non soltanto significativa, ma anche sacra, ispirata dalle stesse forze che formano le stelle: amore, amicizia, la mistica unità di tutte le cose fuse insieme. Non che la roba mistica sia necessariamente vera. La sola cosa che è Vera con la V maiuscola è che sta a voi decidere di vederlo o meno.
Questa, credo, sia la libertà data da una vera educazione, di poter imparare ad essere “ben adattati”. Voi potrete decidere con coscienza che cosa ha significato e che cosa non lo ha. Potrete scegliere in cosa volete credere. Ed ecco un’altra cosa che può sembrare strana, ma che è vera: nella trincea quotidiana in cui si svolge l’esistenza degli adulti non c’è posto per una cosa come l’ateismo. Non è possibile non adorare qualche cosa. Tutti credono. La sola scelta che abbiamo è su che cosa adorare. E forse la più convincente ragione per scegliere qualche sorta di dio o una cosa di tipo spirituale da adorare – sia essa Gesù Cristo o Allah, sia che abbiate fede in Geova o nella Santa Madre Wicca, o nelle Quattro Nobili Verità, o in qualche inviolabile insieme di principi etici – è che praticamente qualsiasi altra cosa in cui crederete finirà per mangiarvi vivo. Se adorerete il denaro o le cose, se a queste cose affiderete il vero significato della vita, allora vi sembrerà di non averne mai abbastanza.
È questa la verità. Adorate il vostro corpo e la bellezza e l’attrazione sessuale e vi sentirete sempre brutti. E quando i segni del tempo e dell’età si cominceranno a mostrare, voi morirete un milione di volte prima che abbiano ragione di voi. Ad un certo livello tutti sanno queste cose. Sono state codificate in miti, proverbi, luoghi comuni, epigrammi, parabole, sono la struttura di ogni grande racconto. Il trucco sta tutto nel tenere ben presente questa verità nella coscienza quotidiana.
Adorate il potere, e finirete per sentirvi deboli e impauriti, e avrete bisogno di avere sempre più potere sugli altri per rendervi insensibili alle vostre proprie paure. Adorate il vostro intelletto, cercate di essere considerati intelligenti, e finirete per sentirvi stupidi, degli impostori, sempre sul punto di essere scoperti.
Ma la cosa insidiosa di queste forme di adorazione non è che siano cattive o peccaminose, è che sono inconsce. Sono la configurazione di base. Sono forme di adorazione in cui scivolate lentamente, giorno dopo giorno, diventando sempre più selettivi su quello che volete vedere e su come lo valutate, senza essere mai pienamente consci di quello che state facendo.
E il cosiddetto “mondo reale” non vi scoraggerà dall'operare con la configurazione di base, poiché il cosiddetto “mondo reale” degli uomini e del denaro e del potere canticchia allegramente sul bordo di una pozza di paura e rabbia e frustrazione e desiderio e adorazione di sé. La cultura contemporanea ha imbrigliato queste forze in modo da produrre una ricchezza straordinaria e comodità e libertà personale. La libertà di essere tutti dei signori di minuscoli regni grandi come il nostro cranio, soli al centro del creato. Questo tipo di libertà ha molti lati positivi.
Ma naturalmente vi sono molti altri tipi di libertà, e del tipo che è il più prezioso di tutti, voi non sentirete proprio parlare nel grande mondo esterno del volere, dell’ottenere e del mostrarsi. La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificanti e poco attraenti. Questa è la vera libertà. Questo è essere istruiti e capire come si pensa. L’alternativa è l’incoscienza, la configurazione di base, la corsa al successo, il senso costante e lancinante di aver avuto, e perso, qualcosa di infinito.
(...)
La Verità con la V maiuscola è sulla vita PRIMA della morte. È sul valore reale di una vera istruzione, che non ha quasi nulla a che spartire con la conoscenza e molto a che fare con la semplice consapevolezza, consapevolezza di cosa è reale ed essenziale, ben nascosto, ma in piena vista davanti a noi, in ogni momento, per cui non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è acqua, questa è acqua.” È straordinariamente difficile da fare, rimanere coscienti e consapevoli nel mondo adulto, in ogni momento. Questo vuol dire che anche un altro dei grandi luoghi comuni finisce per rivelarsi vero: la vostra educazione è realmente un lavoro che dura tutta la vita. E comincia ora. Auguro a tutti una grossa dose di fortuna.
mercoledì 24 maggio 2017
lunedì 22 maggio 2017
mare aperto o della spina
- Agata?
- si?
- la parola non cura, perché non tocca.
- Hei, è certo che io sappia la spina, non che la rivolti, perchè amo il ridere di tutte le cose.
---
come dice il poeta
Potremmo essere felici e a volte un poco disperati
venerdì 19 maggio 2017
Cosa vi anima?
"Se io fossi semplicemente curiosa, mi sarebbe assai difficile dire a qualcuno: voglio venire a casa tua, farti parlare e indurti a raccontare la storia della tua vita. Mi direbbero: tu sei matta. E in più starebbero molto sulle loro. Ma la macchina fotografica dà una specie di licenza. Tanta gente vuole che le si presti molta attenzione, e questo è un tipo ragionevole di attenzione da prestare”....“Una fotografia è un segreto che parla di un segreto, più essa racconta, meno è possibile conoscere”. Diane Arbus
---
Sua figlia parla di lei e della sua fotografia e dice che essa era un segreto, ma non in termini di metodo perché la madre amava parlarne. Io intendo bene. Perché mi sento sperduta
ed ora
nel segreto del vostro cuore
nominate
dite il fondale
dite cosa è irreparabile
cosa è vivo
cosa è prezioso
cosa vi anima
Mare aperto o del mistero
Radio dervish - na cosa grande
Il pianoforte,
una voce straniera
sento i suoni nella gola
nel naso
senza capire
---
- Agata spiegami
- non posso, questa volta non ho illuminazioni, né parole, non so spiegare.
- Allora come si fa?
- Si va al mare.
giovedì 18 maggio 2017
Tu cosa ami davvero?
"Incoraggiamo la trasformazione del desiderio in legge, diamogli il nome più proprio della legge: la stortura che definisce la particolarità più propria del soggetto. (...) Le coppie che durano,le comunità, i gruppi umani? Non sanno cos'è l'armonia, l'empatia, l'accordo, la reciprocità, l'immedesimazione; sanno stare soli.Ciò che ci accomuna è l'assenza della comunione. L'intimità eccessiva è alienante, bisogna fare posto al segreto,considerare che l'altro per me è un segreto." M. Recalcati
---
- Agata?
- Mmmm, lo dice il mio oroscopo, avrò accesso allo sguardo da una prospettiva molto diversa.
- E...?
- E che ne so? Dice avrò...futuro.
mercoledì 10 maggio 2017
Discoteca
que na vida vai comigo agora
nós dois na floresta e no salão
nada mais
deita no meu peito e me devora
na vida só resta seguir
um risco, um passo, um gesto rio afora
---
- Agata?
- si amica, d'accordo. Ricordo dove sono e faccio di conseguenza. Metto i passi uno appresso all'altro e vado..
domenica 7 maggio 2017
Rinascite
Qualche volta escono prima i piedini,
oppure la testa o un braccio
dopo pochi secondi la voce
con suo proprio tempo la parola
suono tradotto
respiro che s'è immischiato
compimento desiderato.
sabato 29 aprile 2017
Dal letto di rose
Al riparo della trapunta di rose
niente è al riparo.
S'aggrappa il mondo ad altre costellazioni.
Sulla bocca il si -
dell'ottuso indagare
la pelle
l'odore.
domenica 23 aprile 2017
Dici che hai sbagliato!
« Un bambino diventa un adulto quando si rende conto che ha il diritto non solo di essere giusto, ma anche di sbagliare. » (Thomas Szasz, 1974) |
lunedì 17 aprile 2017
martedì 11 aprile 2017
giovedì 6 aprile 2017
Telos
- Agataaaaaa!!!!!????
- Ragioniamo - hai detto nel nostro ultimo incontro - su vitalità e avvedutezza. Ricordo bene chi sei, l'uomo in sedia a rotelle che regola la danza dei delfini. In sogno, allora, ragioniamo. Che può sembrare una contraddizione, ma non lo è.
---
mi sento presa da quello che cerco,
mi sento presa da un desiderio di essere - calmo - libero - rosa - ora - stonato
e chissà se stonato è parola che s'addice al desiderio
---
dal latino: respondere rispondere, composto di re - indietro e spondere - promettere, più il suffisso -bile che indica facoltà, possibilità. La responsabilità è l'attitudine a rispondere. La capacità di rispondere reagendo alla situazione della vita in cui ci si trova. In generale, la responsabilità pare essere più del semplice peso del rapporto causa-effetto, quasi una scelta di vita, una presa di consapevolezza di ogni situazione particolare cui segue immediata e irriflessa, limpida, sicura e adamantina una risposta d'azione accorta - risposta che sola è il vero potere dell'uomo.
---
- Agataaaaa, ma quant si complicata!!!
- Ma rispondere non è cosa astratta, è rispondere a sé stessi, alla verità che ci abita, il senso quando fai svelamento, è ogni giorno, l'ho trovato persino nel buco dove ho vissuto, ma forse converrebbe chiamarlo istinto vitale.
---
Colui che si trova dinanzi alle cose e si interroga su di esse, chi cerca di vedere il senso delle connessioni dipendenti e indipendenti, si trova a che fare con il problema del tempo.
la coesistenza
La relazione di dipendenza fra due cose, A e B, pone anche la questione di un’essenza che congiunga A e B, ossia che permanga in entrambi gli stati di fatto. Nella relazione temporale, in cui allo stato A segue lo stato B, ciò che permane in entrambi i punti-temporali (Zeit-Punkt) è la modalità del tempo: il tempo è dunque una forma di coesistenza (E. Husserl, Ricerche logiche, 1900).
Vita allo stato puro
- Ragioniamo - hai detto nel nostro ultimo incontro - su vitalità e avvedutezza. Ricordo bene chi sei, l'uomo in sedia a rotelle che regola la danza dei delfini. In sogno, allora, ragioniamo. Che può sembrare una contraddizione, ma non lo è.
---
mi sento presa da quello che cerco,
mi sento presa da un desiderio di essere - calmo - libero - rosa - ora - stonato
e chissà se stonato è parola che s'addice al desiderio
---
dal latino: respondere rispondere, composto di re - indietro e spondere - promettere, più il suffisso -bile che indica facoltà, possibilità. La responsabilità è l'attitudine a rispondere. La capacità di rispondere reagendo alla situazione della vita in cui ci si trova. In generale, la responsabilità pare essere più del semplice peso del rapporto causa-effetto, quasi una scelta di vita, una presa di consapevolezza di ogni situazione particolare cui segue immediata e irriflessa, limpida, sicura e adamantina una risposta d'azione accorta - risposta che sola è il vero potere dell'uomo.
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- Agataaaaa, ma quant si complicata!!!
- Ma rispondere non è cosa astratta, è rispondere a sé stessi, alla verità che ci abita, il senso quando fai svelamento, è ogni giorno, l'ho trovato persino nel buco dove ho vissuto, ma forse converrebbe chiamarlo istinto vitale.
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Colui che si trova dinanzi alle cose e si interroga su di esse, chi cerca di vedere il senso delle connessioni dipendenti e indipendenti, si trova a che fare con il problema del tempo.
la coesistenza
La relazione di dipendenza fra due cose, A e B, pone anche la questione di un’essenza che congiunga A e B, ossia che permanga in entrambi gli stati di fatto. Nella relazione temporale, in cui allo stato A segue lo stato B, ciò che permane in entrambi i punti-temporali (Zeit-Punkt) è la modalità del tempo: il tempo è dunque una forma di coesistenza (E. Husserl, Ricerche logiche, 1900).
Vita allo stato puro
Non che il tempo è idealisticamente creato dalla coscienza, il tempo coincide con la vita della coscienza, con il suo flusso di vissuti. Questo significa che il tempo originario è come la vita allo stato puro, un elemento virtuale che è sempre presente anche quando non è percepito e che rende possibile lo svolgersi e la percezione degli eventi: il tempo è vita fungente, spazio virtuale (nel senso che possiede ad un tempo caratteri di realtà e indefinibilità).
La verità, senso dell'essere
La verità, senso dell'essere
L'analisi del tempo si svolge a partire dall’esperienza del presente, il punto-tempo qui ed ora, il quale raccoglie in sé la ritenzione del passato e la protensione verso il futuro, in modo da creare una situazione dialettica, mai semplice e definita, tra un discretum fra i diversi punti-ora e un continuum fra di essi (E. Husserl, Lezioni sulla fenomenologia della coscienza interna del tempo, 1928).
Con le parole di Enzo Paci, filosofo italiano: “La fenomenologia conduce alla costituzione della storia secondo verità, alla costituzione dell’essenza dell’esistenza temporale secondo l’orizzonte teleologico della verità. Questa verità è vita intenzionale, e l’opposto contro il quale combatte è la morte. La costituzione del tempo secondo verità non è dunque essere-per-la-morte ma essere-per-la-verità, il che comporta che la verità non sia essere ma il senso dell’essere. […] Non più essere, ma senso dell’essere, télos.” (E. Paci, Tempo e verità nella fenomenologia di Husserl, Milano, 1961).
venerdì 31 marzo 2017
L'inevitabile, qualsiasi cosa sia
- Agataaaaaaa????? Sono tornato! Ma tornando a casa, le cose non mi appaiono le stesse.
Qualcosa fa male, qualche altra fa rumore, qualcosa è così diversa da essere sconosciuta, qualcosa salta, qualcosa no.
- Hei, ma è un bicchiere si vede a cento miglia: trasparente, di vetro
- l'ho rotto, metto i cocci sotto il mobile e continuo.
- Ok, o non era casa o non sei tornato.
---
L'inevitabile, qualsiasi cosa sia, ha una musica e risuona, s'affaccia felice alla porta di casa, oppure no. si adombra per cercare consolazione in pezzi di vita, desideri e relazioni. Fa le scale di casa pianamente mentre il cuore trabocca di infelicità assassine. Sono le nostre o di chi ci ha preceduti?
Cosa importa? Sono le nostre ora e s'affacciano agli occhi ogni mattina con peso e mancanza. S'aggrappano agli dei di altri, quelli che ci appaiono stare nelle nostre stesse domande. Diverrò insieme?
---
Mentre torno a casa vedrò solo pezzi, i pezzi, i brandelli dell'uno.
Aprirò contenta la porta, all'ultimo piano.
Aprirò contenta la porta, all'ultimo piano.
mercoledì 29 marzo 2017
Scrivi
Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta a una ringhiera
per l’attesa marina – senza grido – infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare più sola nell’enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi, mia la luce deserta
– da brughiera –
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso e la parola bosco
trema più fragile del bosco, senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
A Anedda
lunedì 27 marzo 2017
Affacciata

- Agataaaaaa
- mmmmm
- hai registrato?
- Ho registrato, è già successo tutto. Non ho solo registrato però, sono uscita dal buco e andata sotto al Vesuvio dove non andavo da anni, anche se c'ero stata altre volte. E qualche giorno dopo invece sono stata a via del Marzano, dove mi affacciavo da piccola in sguardi che ricordo essere stati tra i più misurati e caldi che abbia mai conosciuto. Affacciarsi, sporgersi, farsi venire in mente, presentarsi.
- Agata sempre complessità, ma si può?
- Ieri poi lo sguardo sulla valle - dal santuario della Madonna del Taburno - lì ho fatto una foto - nel riflesso dello specchio che protegge l'affresco ci sono io, vestita dalle pieghe della veste della Madonna. La sua mano, all'altezza della mia testa sembra venire per una carezza, un gesto. Sembra la continuazione della mia.
- Agata, mi fai paura.
- No è tutta roba buona, solo che può sembrare vicina, ma non lo è.
domenica 12 febbraio 2017
Sotto i decori
(...) e lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna. Muovevano le zampe rossastre nell’impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia. Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive.
M. Murgia
Febbraio dice
parole di tramestio nelle tane
e in ogni radice cresce
un formicolio di valvole accese.
Ascolta. Una cocciutaggine d’intese
prelude piano piano la ripresa
il perdifiato dei fiori. Saranno qui
fra poco. Di nuovo nuovi. Intatti.
Scandalosi.
Mariangela Gualtieri
venerdì 27 gennaio 2017
Paure e architetture - sostanza dell'umano
Alice, fa’ che la testa mozzata non sia testa,
di’ che ad un corpo senza testa non è possibile mozzare,
di’ la voce, di’ che un pozzo ha sempre un fondale,
di’ che mi spezzerò le gambe ma avrò steccati per ricostruirle,
di’ che una tazza di tè raccolta al volo è la prova dell’esistenza di un muro,
di’ che ho bisogno di muri, di’ che gli angoli sono angoli e non spigoli,
di’ che ho paura,
di’ che la paura passi,
di’ che un passo non è un testimone,
di’ che i libri non sono oggetti chiusi,
di’ che i conigli non escono dai cilindri,
di’ che ho bisogno di tremare,
di’ che tremare non è perdere in vita,
di’ che la vita è immonda,
di’ l’immondo del vuoto,
di’ che ho fame di questo mondo,
di’ che ho paura,
di’ che il mondo ha un fondale: di’ il fondale.
da: https://www.nazioneindiana.com/2015/11/26/150-di-alice-del-cadere/
Costume
- Agata...
- si
- ti vedo confusa
- lo sono; mia madre diceva: "l'intelligenza è settoriale"! Ecco, mi trovo d'accordo con lei, anzi settoriale lo è anche la capacità di dirsi la verità. Faccio una gran fatica - qui sotto - a capire il limite. A parole lo capisco, poi, ci sono i risvegli.
- cioè?
- cioè i risvegli! Letterale!!! Quelli sono difficili, forse perché sono i momenti in cui stiamo più insieme.
- e allora?
- forse non dovremmo dirci tutto al risveglio, forse dobbiamo capire che abbiamo più tempo...
- Agata, vai in giardino, prenditi un tempo, pensa...
- ma pensare a cosa???? Si tratta di cura assidua e necessaria, cose per far conoscere, semi, piante che crescono...e mi accade di cadere così tanto?
giovedì 19 gennaio 2017
Questo fiato
Tutti siamo piccoli, Sofia,
e abbiamo poco o niente da dire,
eppure questo fiato, così buffo,
è il dovere che ci unisce e dissolve.
Gianluca D'Andrea
lunedì 2 gennaio 2017
Le circostanze minute
Sbocciare - è il risultato - incontrare un fiore
e casualmente dargli uno sguardo
potrà a mala pena far intuire
le circostanze minute
che collaborano alla brillante faccenda
così intricatamente compiuta
poi offerta come una farfalla
al mezzogiorno -
riempire il bocciolo - opporsi al verme -
ottenere i propri diritti di rugiada -
regolare il calore - eludere il vento -
fuggire l'ape cacciatrice -
non deludere madre natura
che l'aspetta in quel giorno -
essere un fiore, è profonda
responsabilità.
Emily Dickinson
potrà a mala pena far intuire
le circostanze minute
che collaborano alla brillante faccenda
così intricatamente compiuta
poi offerta come una farfalla
al mezzogiorno -
riempire il bocciolo - opporsi al verme -
ottenere i propri diritti di rugiada -
regolare il calore - eludere il vento -
fuggire l'ape cacciatrice -
non deludere madre natura
che l'aspetta in quel giorno -
essere un fiore, è profonda
responsabilità.
Emily Dickinson
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