rinnegare la poesia
spezzare il ritmo
conseguire l'andamento
separando
nel vuoto che ci contiene
un albero una panca
una piazza lunare.
Di astronave
sei fatta -
pronta a chiudere nei cassetti
mondi
altri.
Ed io te l'ho fatto fare,
quello che sei.
Per sapere
digerire
ed aver voglia di
assaporare
ancora
ancora
ancora.
lunedì 9 febbraio 2015
domenica 1 febbraio 2015
Onde telluriche
RITORNO
SALGO
(nello spazio, fuori del tempo)
L ’acqua il vento
la sanità delle prime cose –
il lavoro umano sull'elemento
liquido
– la natura che conduce
strati
di rocce su strati – il vento
che
scherza nella valle – ed ombra del vento
La
nuvola – il lontano ammonimento
del
fiume nella valle –
e la rovina del contrafforte – la frana
e la rovina del contrafforte – la frana
la
vittoria dell’elemento – il vento
che
scherza nella valle.
Su
la lunghissima valle che sale in scale
la
casetta di sasso sul faticoso verde:
la bianca immagine dell’elemento.
La
tellurica melodia della Falterona. Le onde telluriche.
Dino Campana
Dino Campana
--
Terremoti.
Onde e terremoti
composizioni paratattiche
estremi vertici di prigionie.
--
“Valle, conca di pietre bianche.
Va vecchia la donna,
con abiti sprovvisti, per non tornare.
Le scarpe, la spilla. E i fiori,
giovanili mondi
negli occhi, nel finire.
Cadenzato il respiro, vuoto.
Sentiti alberi, amati alberi.
Fracassato viso, rigagnolo lento
dove non è il tornare, assunta primavera”.
Mario Benedetti (da Pitture nere su carta, Mondadori, 2008)
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“Valle, conca di pietre bianche.
Va vecchia la donna,
con abiti sprovvisti, per non tornare.
Le scarpe, la spilla. E i fiori,
giovanili mondi
negli occhi, nel finire.
Cadenzato il respiro, vuoto.
Sentiti alberi, amati alberi.
Fracassato viso, rigagnolo lento
dove non è il tornare, assunta primavera”.
Mario Benedetti (da Pitture nere su carta, Mondadori, 2008)
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