lunedì 9 febbraio 2015

Ed io te l'ho fatto fare

rinnegare la poesia
spezzare il ritmo
conseguire l'andamento
separando
nel vuoto che ci contiene
un albero una panca
una piazza lunare.
Di astronave
sei fatta -
pronta a chiudere nei cassetti
mondi
altri.
Ed io te l'ho fatto fare,
quello che sei.
Per sapere
digerire
ed aver voglia di
assaporare
ancora
ancora
ancora.

domenica 1 febbraio 2015

Onde telluriche

RITORNO
SALGO (nello spazio, fuori del tempo)
L ’acqua il vento
la sanità delle prime cose –
il lavoro umano sull'elemento
liquido – la natura che conduce
strati di rocce su strati – il vento
che scherza nella valle – ed ombra del vento
La nuvola – il lontano ammonimento
del fiume nella valle –
e la rovina del contrafforte – la frana
la vittoria dell’elemento – il vento
che scherza nella valle.
Su la lunghissima valle che sale in scale
la casetta di sasso sul faticoso verde:
la bianca immagine dell’elemento.
La tellurica melodia della Falterona. Le onde telluriche. 
Dino Campana
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Terremoti.
Onde e terremoti
composizioni paratattiche
estremi vertici di prigionie.
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“Valle, conca di pietre bianche.
Va vecchia la donna,
con abiti sprovvisti, per non tornare.
Le scarpe, la spilla. E i fiori,

giovanili mondi
negli occhi, nel finire.

Cadenzato il respiro, vuoto.
Sentiti alberi, amati alberi.

Fracassato viso, rigagnolo lento
dove non è il tornare, assunta primavera”.
Mario Benedetti (da Pitture nere su carta, Mondadori, 2008)