mercoledì 25 giugno 2014

Pullulano










Sgorgano, ingombrano, fioriscono, germinano..
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"mamma sei bella attorno a te pullulano gli uomini.."
Edipo all'attacco: "amore mio hai solo 10 anni!" 
Solo?
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Nell'incanto della precisione del verbo, stai.
Il verbo accoglie, comprende e sgomenta la forma, ne distrae l'intento,
è pronto all'essenza.
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asciuttezza, presenza, esserci dell'amore,
netto, non ritroso, naturale..
tutto braccia e respiro 
a massaggiare il cuore.

lunedì 23 giugno 2014

So dare ferite perfette

“Giuro per i miei denti di latte” giuro per il
correre e per il sudare giuro per l'acqua e
per la sete giuro per tutti per i baci d'amore
giuro per quando si parla piano la notte
giuro per quando si ride forte giuro per la parola no
e giuro per la parola mai e per l’ebrezza
giuro, per la contentezza lo giuro.

Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco, salverò il poco e il niente
il colore sfumato, l'ombra piccola
l'impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme, il niente dentro
quel seme. Perché da quel niente
nasce ogni frutto. Da quel niente
tutto viene.
Mariangela Gualtieri
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andare nello scarno e nell'essenziale, 
fare i frutti naturali che so fare
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le più lunghe passeggiate
le più bianche nevicate
le parole che ti scrivo non so dove le ho comprate
di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta
perchè...

venerdì 20 giugno 2014

Mostrare il sentimento





(...) uno spettacolo è molto piccolo, è sempre un'inezia quella che si può vedere.
Il corpo è una realtà senza la quale niente è possibile, ma oltre la quale si deve saper andare».
Pina Baush
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è mercato di socialità
ma Dio è realtà, non verità.
aspettare, aspettare...
bisogna,
perché?
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Nessuno può vivere
totalmente a carne viva,
senza una qualche forma
di anestesia,
ma adesso siamo
chiamati a questa prova,
al totale abbandono alla poesia.

Franco Arminio

venerdì 13 giugno 2014

Eresia












- Agata?
- mmm?
- cosa fai dormi?
- si.
- e tu?
- anch'io
- possiamo?
- possiamo.

sabato 7 giugno 2014

Il frassino

È qui che cerco la linea diritta dello zenzero
il verderame che resta sulle grondaie
lo spasimo dello zucchero che si scioglie
nell'angolo alto della tazza; da qui
dove ti aspetto d'ora in poi per sempre
lasciando che passi tutto
in un setaccio largo.

S. Raimondi
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Carissimo Umano, io sono il frassino. 
Sono un albero curioso, ma duro come il marmo di un altare, antico quanto la luce del sole. Cresco come un bambino che spiga: alto e magro; ed ho capelli folti e lunghi e braccia che vanno fino al cielo come se volessi abbracciare pure le montagne.
Sono chiamato albero felice, ma al nord esiste un mio fratello: solitario ed unico.
Coi suoi rami sostiene l’universo ed ha tre radici: una che affonda nel mondo dei morti, Hel, una nel mondo dei giganti di ghiaccio Mimir, la terza nella terra degli Asi.
Accanto a lui “primo degli alberi” una fonte da cui le Norme che determinano il destino degli uomini, traggono fango ed acqua, affinché non dissecchi.
Sono l’albero di cui si ricorda l’esistere prima ancora che sia, prima ancora che m’innalzi e quando appare la mia pienezza sono già in decadenza.
E se talvolta, mi figuro di poter essere melo, acacia profumata, gelsomino fiorato, magnolia preziosa; sempre rispondo al richiamo; sempre mi abbandono alla natura, la mia, e faccio ombra di frassino.
Solo ombra.